CASTA day



È scandaloso fare entrare Gesù in alcuni luoghi, 
specialmente nel lavoro e specialmente 
quando i colleghi ci hanno conosciuti prima della conversione 
ed ora non si capacitano del cambiamento. 
Soprattutto quando scoprono la Pace che portiamo nel cuore 
e quel senso di compiutezza a cui tutti sempre aspiriamo.

Milano — zona stazione centrale, 
nono piano di un super palazzo direzionale.

Rientro dalla pausa pranzo e mi rifugio come sempre sul balcone; qualche minuto di solitudine per rendere grazie a Dio 
e consacrare il pomeriggio. 
Ma oggi mi serve del tempo in più … 
c’è un anniversario speciale per cui ringraziare: 
la mia compiuta scelta, libera e consapevole, di castità. 
All’interno inizia la recita delle litanie dei colleghi: 
“Santa Silvia fai il miracolo! Buttati e risali volando!”, 
“Ma quanto dura sta preghiera oggi? 
Starai mica avendo un’apparizione?”, 
“Torna tra noi Silvia! In fondo non eri così male!”.

Le battute si sprecano (ed in fondo il tema si presta) 
ed io rido con loro; anche questa è letizia! 
E poi me la sono cercata tutta. 
Stamane mi sono presentata in ufficio 
con un vassoio di pasticcini 
perchè ogni anno mi piace festeggiare 
e condividere il mio CASTA DAY, 
un giorno di grazia, 
dove l’amore e la misericordia di Dio sono stati effusi 
sulla mia anima e vita. 
Un fatto così importante, anzi miracoloso, 
non può essere tenuto per se’ ma va condiviso (con coraggio)!

Ovviamente durante il CASTA PARTY, 
dove io purtroppo sono l’unica protagonista 
(odio stare al centro dell’attenzione!!!), 
l’ironia abbonda, ma intanto tutti accorrono, 
anche solo per spezzare quel languorino delle ore 10.00 … 
ed è proprio quando uno non ci vede più dalla fame 
che con altrettanta ironia, ed un pizzico di dolcezza, 
solletico qualcuno interrogandolo sulla vera 
e costante fame della vita. 
E così inizia a calare il silenzio, i volti si fanno più seri, 
diventa tangibile il vuoto che ognuno porta nel cuore 
e solo qualche temerario/a sussurra
 “Ma tu come fai? 
sei sempre felice ed appagata … 
non si capisce come fai”.

Io sorrido, molti abbassano lo sguardo sconsolati, 
e mentalmente prego per tutti 
affinchè scenda la grazia di un profondo incontro con LUI. 

Capisco pienamente il loro disorientamento, 
perchè come sostiene Alex 
per comprendere certe situazioni 
bisogna saper parlare due lingue: 
il PRE ed il POST FEDE.

Spesso nella vita si cercano esperienze diverse, 
a volte estreme, finalizzate a colmare il desiderio profondo e lecito 
di amore che è in noi … 
ed agendo in libertà ci si scava una fossa dentro 
da cui si può uscire solo per grazia perchè, è innegabile, 
da alcune situazioni umanamente è impossibile svincolarsi. 
Niente e nessuno può appagare il desiderio, bello e purissimo, 
di amore e pienezza 
se non GESÙ CRISTO!

Provare per credere! 
Ed essendo lui un grande pedagogo, 
accompagna ognuno di noi in un percorso a tappe obbligate:

un tempo di dolore che consente di vedersi nella totale nudità/ fragilità dinnanzi a LUI.

un tempo per purificarsi e svuotarsi dal peccato 
e fare così spazio solo e soltanto alla SUA misericordia.

una riconcilizione totale tra la nostra storia e la SUA vita, 
così da innamorarsi perdutamente 
e divenire testimoni di questa grazia.

Ditemi voi … questo non è un motivo per fare festa?

Ecco la preghiera che dico in balcone:

Segnato dal fuoco del tuo amore, ormai è fatto, Signore. 
Ora, ti so presente, al mio fianco, 
ed in pace lavoro sotto il tuo sguardo di amore. 
Non conosco più lo sforzo per pregare; 
mi basta alzare gli occhi dell’anima verso di te 
per incontrare il tuo sguardo. 
E ci comprendiamo. 
Tutto è chiaro. 
Tutto è pace.

 (Michel Quoist)

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