Domenica della Santa Famiglia - Tempo di Natale
«Il padre e la madre di Gesù si stupivano 
delle cose che si dicevano di lui» 
Lc 2,33


È bello trovare gente che non ha perso il coraggio di stupirsi! 
Lo stupore indica chiaramente apertura 
a qualcosa di non previsto, 
non atteso, 
non calcolato. 
Lo stupore di Maria e Giuseppe, 
di fronte alle parole dell’anziano Simeone prima 
e poi della profetessa Anna dopo, 
rivela la presenza di un cuore libero, 
di una mente distaccata dalle proprie vedute; 
ma, allo stesso tempo, 
fa emergere anche un certo disorientamento. 
Nel cuore di Maria e di Giuseppe sorgono alcune domande: 
«Chi è il piccolo Gesù? Chi diventerà? Quale futuro ci attende?». 
La loro fede è superata dal mistero. 
Dio ha talmente fiducia di Maria e Giuseppe 
che li costituisce “custodi di suo Figlio”. 
Gesù infatti non appartiene a Maria, né a Giuseppe, ma a Dio. 
Questa verità però non è immediatamente accessibile. 
Infatti Maria e Giuseppe avranno bisogno di tempo 
e di un lungo percorso per arrivare a comprenderla. 
Gesù, come ogni bambino che nasce, porta dentro di sé 
“un progetto di salvezza” per il mondo. 
Infatti il nome Gesù significa “Dio salva, Dio è salvezza”. 
Salvezza nel mondo biblico significa pienezza di vita. 
Ed è la stessa parola usata da Simeone 
davanti ai genitori di Gesù: 
«I miei occhi hanno visto la Salvezza preparata da Te 
davanti a tutti i popoli». 
Gesù salverà perché Dio in Lui si fa presente e agisce. 
La salvezza proviene da Dio e si manifesta nella storia. 
Come sarebbe bello se ogni famiglia del mondo 
guardasse così i propri figli con occhi pieni di stupore, 
pieni di libertà, pieni di amore gratuito. 
Ogni bambino/a che nasce è un miracolo di Dio, 
una promessa di futuro, un’offerta di salvezza… 
ma soltanto là dove un padre e una madre 
hanno ancora il coraggio di stupirsi 
e di custodire la vita 
anche a costo della propria.........

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