Le ragioni della speranza

DOMENICA 25 GENNAIO 2015

La liturgia della Parola domenicale
commentata da padre Ermes Ronchi


Siamo al momento fresco, sorgivo del Vangelo. 
Una bella notizia inizia a correre per la Galilea:
il tempo è compiuto,
il regno di Dio è qui. 
Gesù non spiega il Regno, ma lo fa fiorire dalle sue mani:
libera, guarisce, perdona, toglie barriere,
ridona pienezza di relazione a tutti, anche ai segnati dall’esclusione. 
Il Regno è guarigione dal male di vivere,
fioritura della vita in tutte le sue forme.
La seconda parola di Gesù chiede di prendere posizione: 
convertitevi, giratevi verso il Regno. 
La conversione è il moto del girasole, che ogni mattino
rialza la sua corolla e si pone alla sequela della luce: 
‘giratevi verso la luce perché la luce è già qui’.
Ogni mattino, ad ogni risveglio posso ‘convertirmi’, 
girarmi verso la buona notizia che Dio è più vicino oggi di ieri,
più nel cuore del mondo, a creare terra nuova. 
Posso costruire la mia giornata su questo, 
non tenendo gli occhi bassi sui miei mille problemi, 
ma alzando il capo verso la luce, verso il Signore che dice: 
sono con te, non ti lascio più, ti voglio bene. 
Convertitevi e credete nel Vangelo. 
Non al, ma nel Vangelo. 
Non basta aderire ad una verità, occorre buttarsi dentro, 
immergervi la vita.
Camminando lungo il lago, Gesù vide…
Vede Simone e in lui intuisce Pietro, la Roccia. 
Vede Giovanni e in lui indovina il discepolo 
dalle più belle parole d’amore. 
Guarderà l’adultera e in lei vedrà la donna capace 
di amare bene di nuovo: 
lo sguardo di Gesù rende il cuore spazioso. 
Il maestro guarda anche me, 
nei miei inverni vede grano che germina, 
generosità che non sapevo di avere, 
capacità che non sospettavo. 
Dio ha la fiducia di chi contempla le stelle prima ancora che sorgano.
Seguitemi, venite dietro a me. 
Gesù non si dilunga in spiegazioni o motivazioni,
perché il motivo è lui, che ti mette il Regno appena nato fra le mani. 
E lo dice con una frase inedita, un po’ illogica:
Vi farò pescatori di uomini. 
Come se dicesse: “Vi farò cercatori di tesori”.
Mio e vostro tesoro è l’uomo. 
Li tirerete fuori dall’oscurità, come pesci 
da sotto la superficie delle acque, 
come neonati dalle acque materne, 
come tesoro dissepolto dal campo. 
Li porterete dalla vita sommersa alla vita nel sole. 
Mostrerete che è possibile vivere meglio, per tutti, 
e che il Vangelo ne possiede la chiave.........

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