Le vere parole del Papa


A PROPOSITO DI COLONIZZAZIONE IDEOLOGICA

I Balilla e la Gioventù hitleriana: 
sono gli esempi usati dal papa per ragionare con i giornalisti 
sul concetto di “colonizzazione ideologica” 
di cui ha parlato nelle Filippine a proposito della famiglia 
e del pericolo per i popoli di perdere la propria cultura. 
Bergoglio ha raccontato di un esempio conosciuto personalmente 
per cui una signora ministro dell’Istruzione pubblica 
aveva chiesto un ingente prestito 
per la costruzione di scuole per i poveri 
a condizione che fosse adottato un testo sulla teoria gender. 
“Questa è la colonizzazione ideologica – 
ha affermato Bergoglio -: 
entrano in un popolo con un'idea che niente ha da fare col popolo; 
sì, con gruppi del popolo, ma non col popolo, 
e colonizzano il popolo con un'idea che cambia 
o vuol cambiare una mentalità o una struttura. 
Durante il Sinodo i vescovi africani si lamentavano di questo, 
che è lo stesso che per certi prestiti 
(si impongano) certe condizioni. 
Io dico soltanto questa che io ho visto. 
Perché dico 'colonizzazione ideologica'? 
Perché prendono, prendono proprio il bisogno di un popolo 
o l'opportunità di entrare e farsi forti, 
per (mezzo de)i bambini. 
Ma non è una novità questa. 
Lo stesso hanno fatto le dittature del secolo scorso. 
Pensate ai Balilla, pensate alla Gioventù Hitleriana. 
Hanno colonizzato il popolo, 
volevano farlo. 
Ma quanta sofferenza” (askanews 19 gennaio).

CORRUZIONE, UNA PIAGA ANCHE NELLA CHIESA: 
"CI HANNO PROVATO PURE CON ME"

"Quando parliamo di corruzione, parliamo o di persone corrotte 
o di istituzioni della Chiesa che cadono nella corruzione 
e ci sono casi sì ci sono", ha detto Jorge Mario Bergoglio 
ai giornalisti del volo papale. 
"Mi ricordo una volta, anno 1994, 
appena nominato vescovo del quartiere di Flores a Buenos Aires, 
sono venuti da me due impiegati o funzionari 
di un ministero a dirmi: 
'Ma lei ha tanto bisogno qui, con tanti poveri, 
nelle Villas miserias'. 
'Oh, si' ho detto io e ho raccontato”. 
I due si erano offerti di fargli avere un contributo 
di 400 mila pesos (all’epoca 400 mila dollari) dal governo, 
ma in cambio avrebbe dovuto versarne la metà a loro. 
“In quel momento – ha raccontato Bergoglio - 
io ho pensato cosa fare, o li insulto e gli do un calcio 
dove non dà il sole o faccio lo scemo. 
E ho fatto lo scemo. 
Ho detto, ma con la verità, ho detto: 
'Lei sa che nelle vicarie noi non abbiamo conto; 
lei deve fare il deposito in Arcivescovado con la ricevuta. 
E lì è tutto'. 
'Ah, non sapevamo, piacere' e se ne sono andati". 
"Ricordiamo questo", ha detto ancora il Papa: 
"Peccatori si, corrotti no! Corrotti mai! 
Dobbiamo chiedere perdono per quei cattolici, 
quei cristiani, che scandalizzano con la loro corruzione. 
E' una piaga nella Chiesa, 
ma ci sono tanti santi, e santi peccatori, ma non corrotti. 
Guardiamo all'altra parte, 
anche nella Chiesa santa"

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