“Per amarti meglio”: il lupo pedagogista
Quando la lobby LGBT inventa nuove fiabe, 
dove tutto quello che accade è bene

di Paolo Spaziani

“Papà, come sono nato io?”. 
Davanti ad una domanda di questa portata non si può mentire. 
Mai.

Eppure, pur di rieducare i bambini a considerare normale, 
anzi caritatevole, la moderna schiavitù dell'utero in affitto, 
si è disposti a violentare la realtà fino a stravolgerla 
con un danno educativo dai risvolti enormi 
che non sembra preoccupare la casa editrice Lo Stampatello, 
fondata da Francesca Pardi e Maria Silvia Fiengo, 
quattro figli e un “matrimonio” celebrato a Barcellona nel 2013.

Il volume Perché hai due papà?, scritto dalla Pardi 
e dedicato ai bambini della scuola primaria, 
racconta la vicenda di due uomini, Franco e Tommaso, 
che desiderano essere una famiglia ed avere dei bambini. 
Franco e Tommaso avevano solo “semini” 
e allora decidono di andare in America 
dove c'è un posto dove delle signore gentili 
– così recita il testo – 
donano i loro “ovini”.

La natura, però, non vuole proprio piegarsi ai desideri di Franco e Tommaso, 
perché un “ovino” ed un “semino” 
non possono diventare un bimbo dentro un uomo. 
Sempre in America, prosegue il testo, 
ci sono delle donne che possono decidere di far crescere nella propria pancia 
i bambini che non potrebbero nascere, 
lo fanno perché pensano sia meraviglioso avere dei figli 
ed aiutare chi non può averli.

Al termine della gravidanza nasce Lia che ha due papà, 
nessuno di loro l'ha portata nella pancia, 
ma – attenzione a questo passaggio - 
“entrambi insieme l'hanno messa al mondo”.

La bugia trasformata in verità da propinare a bambini innocenti 
e ovviamente ignari di cosa sia in realtà la pratica dell'utero in affitto, 
i cui “fastidiosi imprevisti” vengono affrontati senza alcuna pietà. 
Ad esempio, di recente, negli Stati Uniti una madre surrogata 
avrebbe dovuto essere sottoposta ad aborto 
perché il figlio commissionato da una coppia 
è risultato affetto dalla sindrome di down, 
ma la prestatrice d'utero si è rifiutata di abortire, 
preferendo tenere il bambino.

Sarebbe stato, poi, interessante che l'autrice avesse affrontato, 
oltre al tema dei “semini” e degli “ovini” 
anche il tema dei “soldini” 
che tanto interessano a chi si arricchisce 
con il business degli uteri in affitto.

Lo stravolgimento della realtà prosegue nelle pagine successive 
in cui Franco, Tommaso, Lia e Andrea 
(nel frattempo, infatti, un altro bimbo è arrivato con le stesse modalità) 
prendono casa al mare e, casualmente (!), 
si ritrovano come vicine una coppia di donne, Meri e Franci, con i loro figli. 
La spiaggia delle vacanze disegnata nel libro 
vede la presenza di sole coppie omosessuali 
e di una donna da sola con i figli, 
nessun avvistamento della famiglia formata da un uomo ed una donna, 
ormai archiviata tra le specie estinte.

Il volume termina con alcune scene di vita quotidiana 
in cui Lia e Andrea giocano, 
mentre Franco e Tommaso sono intenti a preparare la cena. 
L'ultima fase del libro - “E' proprio vero, la vita è una cosa meravigliosa” - 
ha un sapore agrodolce, perché contiene una grande verità, 
ma nel contempo cerca di eliminare con parole ad effetto 
il dolore e il senso di ingiustizia che provano coloro 
che ancora oggi sono alla disperata ricerca dei loro genitori biologici 

Nella presentazione del libro pubblicata sul sito web della casa editrice 
la pratica dell'utero in affitto viene ridenominata “gestazione di sostegno”, 
così come prevede la neolingua gender a cui, 
secondo l'UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscrimazioni Razziali), 
dovrebbero adeguarsi anche i giornalisti 
(sul punto si vedano nel dettaglio le ormai 
purtroppo famose linee guida dell'UNAR per un'informazione rispettosa 
delle presone lesbiche, gay, bisessuali, 
transessuali e transgender).

Vaclav Havel ha scritto che la vita nella menzogna 
si perpetua solo a condizione della sua universalità: 
ogni trasgressione, ogni tentativo di vita nella verità 
la nega come principio e la minaccia nella sua totalità.

Per questo ogni nostro gesto, dalle semplici risposte 
che diamo ai nostri figli fino alla partecipazione all'incontro al Palalottomatica 
del 13 giugno prossimo, 
diventa un'occasione privilegiata per riaffermare il senso e la verità delle cose.

sources: LA CROCE - QUOTIDIANO

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