Nelle parole di chi c'era la commozione,
la sorpresa e la gioia dei poveri e dei malati 
in visita al Vaticano e accolti dal papa 


Il gruppo è grande ed eterogeneo: circa 150 persone: giovani polacchi e romeni (quelli che dormono intorno a San Pietro), alcuni rifugiati dal Mali dall'Eritrea, giovani rom, qualche anziano italiano, alcuni malati che vivono in una casa famiglia di Sant'Egidio a Via Anicia.Con loro gli amici di ogni giorno, quelli che li visitano spesso, portando cibo e coperte. A fare gli onori di casa, mons. Konrad Krajewski, elemosiniere del papa, che ormai li conosce bene, molto popolare e amato da tutti.
Tutti invitati da papa Francesco e visitare il Vaticano e la cappella Sistina.
La visita guidata è stata un regalo inaspettato, tanto che sono arrivati tutti puntualissimi e, indossate le cuffiette come ogni gruppo di turisti, hanno ascoltato diligentemente le spiegazioni delle tre guide messe a loro disposizione.
Tanto stupore, per le carrozze e le macchine papali, per i luoghi, per la bellezza straordinaria della cappella Sistina. E poi la sorpresa più grande: mentre tutto il gruppo è seduto a guardare le scene del giudizio universale, alle loro spalle arriva papa Francesco. Lo accoglie uno scroscio di applausi e di "Evviva!". 
Dice Marzia Patrizia, una donna brasiliana in carrozzina, ospite di via Anicia: “Quando ho ricevuto l’invito ad andare in visita ai musei vaticani, ho sperato fin dall’inizio che il papa ci venisse a salutare. Ma non avrei mai immaginato che lo incontrassimo in un posto così bello ed importante come la Cappella Sistina. Il mio sogno si è realizzato".




Giuseppe : “E’ stato il giorno più bello della mia vita: ho incontrato il papa ed ho visto la Cappella Sistina. E’ stato bello pregare lì. Il papa ama noi poveri.”
Anche per chi, come Paola, era lì per accompagnare un'amica gravemente malata, è stato un giornoindimenticabile. "Per me è stato un privilegio partecipare all’abbraccio dei poveri al papa. Erano tutti intorno a lui, alcuni piangevano dalla gioia, altri gli stringevano le mani e lo accarezzavano. 'Vuole essere una carezza' aveva detto il papa, gli è stato restituito un abbraccio gioioso


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