Le ragioni della speranza

La liturgia della Parola domenicale commentata
da padre Ermes Ronchi 

DOMENICA 31 MAGGIO 2015

Sulla Trinità il Vangelo non offre formule,
ma il racconto di un appuntamento,
di un sentiero scalato con il batticuore, 
perché la fede prima di tutto è desiderio: 
andarono sul monte che Gesù aveva loro fissato. 
Alcuni, però, dubitavano. 
Ci riconosciamo tutti in questa comunità 
che crede e dubita. 
Eppure il dubbio e la poca fede dei discepoli 
non fermano né scoraggiano il Signore. 
La sua reazione è bellissima, 
invece di rimproverarli si fa più vicino: 
Gesù avvicinatosi a loro disse... 
Ancora non è stanco di avvicinarsi, di farsi incontro, 
ma di una vicinanza che non si impone 
mai come evidenza, perché l’uomo sia libero.
Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. 
Potere è parola che in bocca a Gesù cambia di segno: 
non il potere del mondo, 
che evoca violenza e sopruso, 
ma la forza di un Dio il cui nome 
più che Onnipotente è ora Onniamante. 
Andate e battezzate
nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito. 
Andate: Dio si è appena fatto trovare 
e già ti invita ad andare oltre,
per battezzare, cioè per immergere il mondo nel mare di Dio.
I nomi che Gesù sceglie per dire Dio
sono nomi di famiglia, di affetto: 
Padre e Figlio, nomi che abbracciano, che si abbracciano. 
Dio non è in se stesso solitudine, 
l’oceano della sua essenza vibra 
di un infinito movimento d’amore. 
In principio, la relazione;
in principio, il legame.
Spirito è nome che dice respiro, 
dice che ogni vita prende a respirare
quando si sa accolta, 
presa in carico, abbracciata.
Allora il dogma non è astratta dottrina,
mi porta la sapienza del vivere, mi riguarda, 
concerne ogni uomo, 
ognuno creato non tanto ad immagine di Dio, 
ma più esattamente ad immagine della Trinità, 
a somiglianza di un legame d’affetto.
Insegnate loro ad osservare tutto ciò che vi ho insegnato. 
Il tutto che Gesù ha insegnato è che la nostra vita 
è immersa in un mare d’amore. 
Ai suoi raccomanda: insegnate ad amare. 
Ed è detto tutto.
Io sarò con voi tutti i giorni. 
Fino alla fine del mondo. 
Senza condizioni. 
Su queste parole si chiude il Vangelo di Matteo 
e si apre, si fonda la nostra vita. 
Tutti i giorni, fino al consumarsi del tempo, 
dentro gli abbandoni e le solitudini, 
quando ti sfiora l’ala severa della morte 
e quando ti pare di volare, 
io sarò con te, sempre. 
E senza condizioni................

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