Don Antonio Giullare

CARITA'

Dopo una lunga ed eroica vita, un valoroso samurai 
giunse nell'aldilà e fu destinato al paradiso. 
Era un tipo pieno di curiosità 
e chiese di poter dare prima un'occhiata anche all'inferno. 
Un angelo lo accontentò e lo condusse all'inferno.
Si trovò in un vastissimo salone 
che aveva al centro una tavola imbandita 
con piatti colmi di pietanze succulente 
e di golosità inimmaginabili. 
Ma i commensali, che sedevano tutt'intorno, 
erano smunti, pallidi e scheletriti da far pietà.
"Com'è possibile?", chiese il samurai alla sua guida. 
"Con tutto quel ben di Dio davanti!".
"Vedi: quando arrivano qui, ricevono tutti due bastoncini, 
quelli che si usano come posate per mangiare, 
solo che sono lunghi più di un metro 
e devono essere rigorosamente impugnati all'estremità. 
Solo così possono portarsi il cibo alla bocca".
Il samurai rabbrividì. 
Era terribile la punizione di quei poveretti che, 
per quanti sforzi facessero, 
non riuscivano a mettersi neppur una briciola sotto i denti. 
Non volle vedere altro e chiese di andare subito in paradiso.
Qui lo attendeva una sorpresa. 
Il Paradiso era un salone assolutamente identico all'inferno. 
Dentro l'immenso salone c'era l'infinita tavolata di gente; 
un'identica sfilata di piatti deliziosi. 
Non solo: tutti i commensali erano muniti 
degli stessi bastoncini lunghi più di un metro, 
da impugnare all'estremità per portarsi il cibo alla bocca.
C'era una sola differenza: 
qui la gente intorno al tavolo era allegra, ben pasciuta, 
sprizzante di gioia. 
"Ma com'è possibile?", chiese il samurai.
L'angelo sorrise.
 "All'inferno ognuno si affanna ad afferrare il cibo 
e portarlo alla propria bocca, 
perché si sono sempre comportati così nella vita. 
Qui, al contrario, ciascuno prende il cibo con i bastoncini 
e poi si preoccupa di imboccare il proprio vicino".

PARADISO E INFERNO 
SONO NELLE TUE MANI.
OGGI!!!

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