Quattro cose dei cattolici 
che scandalizzano davvero chi non crede

BRANTLY MILLEGAN 

"Molti cattolici non conoscono la Bibbia”, 
“molti cattolici usano anticoncezionali”, 
“la religione di molti cattolici è morta”...

Non c'è niente di nuovo in queste e in altre critiche simili, 
soprattutto se hai trascorso un po' di tempo 
difendendo la fede cattolica in Internet o da un'altra parte.

Ad ogni modo, mi rattristano ugualmente, 
almeno per una ragione importante: 
sono assolutamente, innegabilmente 
e scandalosamente vere.

Sì, noi cattolici siamo peccatori come qualsiasi altra persona, 
e il nominalismo contagia qualunque religione.

Ma possiamo fare meglio. 
Abbiamo la pienezza del Vangelo di Gesù Cristo 
e l'accesso completo alla sua grazia infinita. 
Dovremmo adeguarci a uno standard più elevato.

È importante osservare che nessuno 
dei problemi che elenco qui sono inerenti al cattolicesimo in sé,
perché derivano da cattolici che non vivono la propria fede. 
Ancor di più, nessuno di questi problemi 
è applicabile a tutti i cattolici, 
almeno non in modo significativo. 
Tutte queste cose, tuttavia, 
sono applicabili a un numero di cattolici sufficiente 
a provocare scandalo nei non cattolici, 
dando loro facili ragioni per non prendere sul serio il cattolicesimo.

Non pretendo di non essere parte del problema. 
Lo sono. 
Ma mi piacerebbe anche essere parte della soluzione. 
Per questo, ecco quattro cose che purtroppo 
noi cattolici facciamo e che scandalizzano a ragione i non cattolici, 
e che dobbiamo migliorare per offrire
il Vangelo al mondo in modo più idoneo.

1. Non parlare abbastanza di Gesù
Viene rappresentato sulla croce al centro 
della maggior parte delle chiese cattoliche, 
è il suo Vangelo che siamo incaricati di portare 
fino ai confini della terra ed è misteriosamente presente 
sull'altare ad ogni Messa. 
Gesù è assolutamente al centro della fede cattolica, 
inizio e fine di tutto.

Almeno si suppone che lo sia.....

Questo problema è enorme e può essere esagerato. 
Anche tra i fedeli cattolici, a volte sembra che 
possiamo passare molto tempo parlando della Chiesa, 
del clero, del papa, della Messa, degli insegnamenti morali, 
dei sacramenti, di Maria e dei santi – 
tutte cose importanti –, 
ma menzionare difficilmente Gesù.

Lo ammetto: i cristiani evangelici a volte 
segnano un punto a loro favore 
quando dicono che tutte queste cose 
possono essere una distrazione. 
E hanno ragione a scandalizzarsi di questo.

Ovviamente la soluzione non è l'altro estremo, 
stabilendo una sorta di minimalismo, 
ma avere un ordine appropriato delle cose. 
I cattolici devono seguire l'insegnamento della loro Chiesa 
e mettere Gesù al di sopra di tutto, 
perché Egli è Dio incarnato e l'unico che può salvarci. 
Tutto il resto esiste solo per aiutare ad avvicinarci a Lui 
e deve essere considerato come tale.

2. Non conoscere le Scritture
“L'ignoranza delle Scritture è l'ignoranza di Cristo”.

Non è la citazione di un predicatore fondamentalista della Bibbia,
ma del santo e dottore della Chiesa del IV secolo Girolamo. 
È citato anche nella Dei Verbum, 
la Costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione 
promulgata dal Concilio Vaticano II nel 1965.

Sembra che molti cattolici siano ignoranti su Cristo.

La Chiesa cattolica è d'accordo 
con i nostri fratelli e le nostre sorelle protestanti 
sul fatto che la Bibbia è la Parola di Dio ispirata e inappellabile 
in tutto ciò che afferma.

È la via principale mediante la quale impariamo cose su Cristo 
e sul cammino di salvezza.

Noi cattolici abbiamo la Bibbia e siamo incoraggiati a conoscerla, 
ma la maggior parte di noi non la conosce.

3. Dissentire dall'insegnamento della Chiesa
Può sembrare contraddittorio, 
ma si riferisce in particolare a quegli insegnamenti 
con cui altri cristiani o non cristiani non sono d'accordo.

Perché dovrebbero prendere sul serio l'insegnamento cattolico 
quando sembra che non lo facciano neanche i cattolici stessi?

Pur essendo un laico, offro umilmente questo pensiero, 
visto che molti protestanti me l'hanno espresso: 
è difficile per alcuni non cattolici prendere sul serio 
la presunta autorità dei vescovi 
(un aspetto essenziale del cattolicesimo) 
quando sembra che essi permettano una grande discrepanza.

Quando parlo con i miei amici evangelici della fede, 
posso indicare tutta la confusione e disunione 
che la sola scriptura provoca nei protestanti 
e poi mostrare che il magistero cattolico offre la soluzione 
– almeno in via di principio. 
Si ha l'impressione che i nostri vescovi 
permettano spesso grande disaccordo, confusione 
e disunione su temi importanti, mentre i protestanti 
hanno la sola scriptura. 
Perché, dicono, un vescovo è buono se in realtà 
non protegge la fede e mantiene un'apparenza di ordine? 
Questo può facilmente far sì che i protestanti accantonino 
la necessità del Magisterium, 
affermando che ciò che hanno i cattolici 
non è migliore di quello che hanno loro.

4. Non vivere l'insegnamento della Chiesa
Questo aspetto è simile al numero tre, 
e si riduce a questo: 
nessuno è attratto dall'ipocrisia.

Questo messaggio non ha grande importanza, 
ma noi cattolici possiamo sempre usare questo promemoria. 
Sì, tutti pecchiamo e nessuno è perfetto, 
non importa quale religione professi. 
Ma ci stiamo almeno provando? 
La nostra fede fa qualche differenza?

È un eufemismo dire che la Chiesa 
ha atteggiamenti morali controculturali, 
ma la sua testimonianza si riduce enormemente 
quando sembra che noi cattolici non cerchiamo di viverli. 
Non ispira i non cattolici a elevarsi all'eroica virtù 
richiesta dagli insegnamenti della Chiesa 
il fatto che i cattolici non sembrino neanche provarci.

Abbiamo bisogno di una riforma
Non è mia intenzione far sì 
che la gente resti solo nella Chiesa in sé. 
La Chiesa è la Chiesa di Cristo, 
indipendentemente dalla fedeltà (o mancanza di essa) 
dei suoi membri in un determinato momento. 
Ed esistono fedeli cattolici 
che stanno facendo cose meravigliose.

Ma abbiamo bisogno di una riforma. 
Non uno scisma, 
ma una vera riforma, allo stile di quella modellata dai santi, 
in cui possiamo rinnovare la nostra dedizione alla fede cattolica. 
È allora che possiamo, in modo efficace, 
rispettare il comandamento di Cristo, 
e il primo proposito dell'esistenza della Chiesa: 
portare il Vangelo della salvezza al mondo intero.

[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]

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