ECCO IL NUOVO 

SBALLO DISTRUTTIVO

                                                            di   Fabio Beretta

Cambiano i tempi e cambia anche il modo di divertirsi dei giovani. 
Ai nostri nonni bastava un pallone e qualche amico per raggiungere il massimo del divertimento; in mancanza di giochi li inventavano sul momento. Oggi le cose sono ben diverse: i ragazzi frequentano locali dove tutto è permesso e spesso nessun controllo viene messo in atto per la tutela dell’integrità fisica e morale delle persone. 
Molti approfittano di queste situazioni per arricchirsi, come nel caso dell’artista ungherese Bence Agoston. 
L’ultima frontiera dello sballo è opera sua: 
allucinazioni come esperienza quotidiana, 
attraverso occhiali da sole ottenuti da una stampante 3D. 
In pratica sarebbero capaci di simulare 
una replica visiva di un viaggio con Lsd.
I rischi intrinsechi sono altissimi. Gli effetti degli occhiali provocano comunque stimolazioni al cervello, che dunque in qualche modo viene “dopato”, anche senza l’utilizzo di droghe, il che in qualche modo gli darebbe una patente di non pericolosità. Ma una cosa è l’aspetto organico, altra è quello psicologico, di cui nessuno sembra preoccuparsi. Uno schiaffo alla tutela delle future generazioni.
Non si ha bisogno della prescrizione medica per ottenere questo attrezzo, battezzato dallo stesso autore con il nome di “Mood” (umore). Questi occhiali sono dotati di sei differenti lenti a motivi geometrici; ogni lente filtra solo i colori rosso, verde o azzurro. Possono essere anche ruotati al fine di creare modelli differenti. Gli strati possono essere utilizzati per simulare tutti i tipi di allucinazione visiva. “Ogni colore filtra la luce in entrata in modo diverso – spiega Agoston -, ed i modelli possono sovrapporsi o lasciare dei campi vuoti; la nuova vista è completamente casuale e contorta. Mood può essere utilizzato anche con lenti trasparenti, per la vita di tutti i giorni”. Questi occhiali che secondo i produttori permettono di conservare la lucidità e la salute fisica sperimentando un viaggio psichedelico, potrebbero presto essere immessi nel commercio. Al momento sono solo un progetto.
Ma non è l’unica deriva in questo campo. Pochi mesi fa a Londra è stato inaugurato un bar che permette ai propri clienti di ubriacarsi solo respirando l’aria. Attraverso uno speciale gas, fatto di alcol e aromi, è possibile raggiungere lo sballo evitando due effetti collaterali: il fegato non lavora, il tutto viene assunto attraverso occhi e polmoni; si ingrassa meno poiché l’apporto di calorie si riduce.
In un certo senso, si sta legittimando lo sballo che va tanto di moda tra i giovani di oggi. Se la nostra società da un lato condanna l’uso eccessivo di droghe e alcol come mezzi per raggiungere il divertimento allo stato puro, dall’altro non fa nulla di pratico per eliminare il problema. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria “generazione divertimento estremo”. Non che in passato i ragazzi non avessero voglia di evadere dal quotidiano, ma oggi più che mai pare essere questa la loro prima necessità.
Divertirsi coincide con il concetto di trasgressione, che per alcuni equivale ad “andare contro le regole”. Grazie all’aiuto di qualche sostanza, si può guardare il mondo con una differente sensibilità, anche se in uno stato di “incoscienza” totale. Più i ragazzi si avvicinano all’età adulta e più l’incapacità di confrontarsi con la vita e con i propri coetanei aumenta: sembra nascere proprio da qui la necessità di affidarsi a sostanze stupefacenti per ritrovare se stessi ed uscire dalla noia, in un mondo tagliato su misura.
Per non parlare della bassa percezione del rischio. Se la maggior parte degli adolescenti sostiene che lo sballo sia “una sciocchezza che prima o poi in qualche modo si paga”, altri ne parlano come un semplice bisogno per divertirsi, quasi fosse una vera e propria necessità che nella maggior parte dei casi non comporta problemi. Abbassare il livello di guardia non fa altro che gettare i nostri giovani nella depressione e nella ricerca dell’eccesso, con tutti i rischi che ciò comporta. Ma per chi fa business, non è un argomento di interesse…

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