EUTANASIA FAI DA TE...

di Manuela Petrini


Cifre che potrebbero salire ulteriormente nel 2015 se la proposta dell’associazione per il diritto a morire, Nwe, venisse tradotta in realtà. È stato rispolverato infatti un vecchio cavallo di battaglia degli anni ’90: la “Kill Pill”, ossia una pillola eutanasica per tutti gli over 70 olandesi che non hanno intenzione di vivere fino in fondo la loro vecchiaia. La pillola sarebbe messa a disposizione nelle farmacie gratuitamente. Non occorre essere malati terminali per poter usufruire della pillola, ma basta solamente essere stanchi di vivere. Inoltre da quest’anno l’associazione per il diritto a morire ha aperto diverse cliniche dove è possibile ricevere l’iniezione letale ed ha formato diverse squadre che portano la “buona morte” a domicilio.
Non solo. Infatti molto presto potrebbe arrivare in tutte le scuole olandesi un nuovo corso dal titolo “Eutanasia – morte normale”. Lo scopo del corso, che è facoltativo, è quello di “rafforzare il sostegno pubblico e l’accettazione” del suicidio assistito che fornirà a tutti gli studenti della scuola secondaria informazioni sulle iniezioni letali per aiutarli ad avere rispetto per chi sceglie di porre fine alla propria vita.

In fin dei conti, in Olanda, a certe condizioni, si può richiedere il fine vita fin dai 12 anni. Per i più piccoli invece, è stato creato uno “speciale percorso” a fumetti, che dovrebbe risultare umoristico, ma che in realtà ridere fa ben poco. Uno schiaffo alla dignità umana.

Negli anni il numero delle persone che hanno scelto l’eutanasia in Olanda è cresciuto vertiginosamente. Nel 2002, anno in cui la legge è stata approvata, sono state poco più di 1.000 a chiedere e ottenere la “buona morte”, mentre nel 2013 – secondo gli ultimi dati disponibili – si parla di 4.829 persone. Numeri che, anche grazie ai corsi scolastici, nei prossimi anni potrebbero continuare a crescere ulteriormente.

La legge sulla “buona morte” (ma già il nome lascia perplessi) in Olanda all’inizio è stata concepita come uno strappo alla regola, un metodo per consentire ai “pochissimi” casi di persone che soffrono in modo insopportabile – a causa di malattie terminali – di porre fine alla loro vita, anticipando il momento di poche settimane, nei tempi moderni invece questa pratica sembra essere considerata un diritto. Insomma, è come se la vita avesse perso il suo valore, mentre il diritto di morire ha acquistato un significato sempre più grande, tanto che sempre più persone, senza nessun problema, né fisico né psichico, scelgono di pianificare la loro dipartita a tavolino per il “semplice motivo” di essere stanche di vivere.

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