I piani bassi di Papa Francesco

dal blog Come Gesù

di Mauro Leonardi



Il Papa in Africa continua a fare quello che sta facendo.
È come se andasse in un palazzo dove deve parlare ad un importante convegno, e si fermasse a parlare col portiere. Non parla di lui ma parla a lui. E quando arriva ai piani alti dove deve fare il suo intervento parla di lui, di piani bassi: per questo parla di dignità, di lavoro degno, di umanità e umanesimo.
Mi è venuta in mente questa immagine a proposito del Convegno di Firenze dove il Papa, è partito dalla mensa Caritas e dai cinesi che vivono e che muoiono lavorando in Toscana, e da lì non riesco a distaccarmi.
Il Papa non è evangelico perché è il successore di Pietro è evangelico ma perché fa come Gesù. Come guardava il mondo Gesù? Dal basso. Dalla stuoia su cui era sdraiato alla tavola di Matteo, o nella casa del fariseo. Dalla mensa sotto cui la peccatrice gli bagnava i piedi di lacrime e li asciugava i capelli. Dalla tavola sotto cui il cane mangiava le briciole. Dalla colonna laterale nel tempio mentre una vedova lanciava due monete. Dalle sue ginocchia piegate mentre lavava i piedi dei discepoli. Una sola volta è stato più in alto di tutti, innalzato. È stata la prima e ultima cosa “alta” che ha fatto, perché era in croce e lì è morto.
Tutto il resto che ha fatto nella vita, era sporco di polvere, fango, briciole, lacrime. Umiltà, disinteresse,beatitudine: questi sono i lineamenti di Cristo, oltre la barba e i capelli lunghi.
Mi guardo le mani.
Sono unte di cibo passato dal nostro piatto a quello di un altro?
Sono piene di briciole di pane spezzato?
Bagnate di bicchiere smezzato con qualcuno?
Si.
No.
Mi guardo le mani.

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