LA DELUSIONE



la DELUSIONE, un luogo in cui ognuno di noi almeno una volta nella vita si è trovato a passare.
A dire il vero, io vi ho abitato stabilmente per periodi più o meno lunghi, quando le grandi aspettative, le speranze riposte in qualcosa o in qualcuno non hanno trovato riscontro nella realtà. 
E' allora che mi fermo, con la valigia ancora in mano e lo sguardo basso, a chiedermi "avrò sbagliato io o l'altro? Sono stato ingiustamente ingannato o mi sono lasciato ingannare? Che fare? Come ricominciare?"

In questo quartiere tutti sono immobili, sulle panchine, negli autobus, sul divano di casa, a rimuginare sul tempo perso dietro un'illusione. Feriti, frustrati, troppo stanchi per alzarsi, per ripartire. Bloccati dall'incredulità, incapaci di cercare un'altra strada. Tutto è spento, non c'è colore, non c'è creatività.
Non c'è "verticalità", non si vuole guardare verso l'alto. 
Già, perché la via d'uscita non si trova sempre davanti a noi o dietro, ma a volte (anzi spesso) l'unica via capace di dare un senso si trova "in Alto".

Mi sembra di essere in viaggio verso Emmaus: i discepoli camminavano guardando in basso, dentro se stessi; indietro, a quello che era accaduto; e avanti, a quello che avrebbero voluto fosse successo. Ad un certo punto, sono stati costretti da un Altro a guardare "in Alto" ed è esploso un mondo di senso!


Allora, RIPARA...ACCENDI!

RIPARA

Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.”

Dov'è che la delusione trova spazio? Ovviamente nell'illusione...
Quando siamo delusi, è perché prima forse ci siamo illusi...
Magari forse già sapevamo in partenza che non era la cosa giusta da fare, da scegliere, ma abbiamo egoisticamente voluto proseguire lo stesso.

Tutte queste illusioni hanno creato delle crepe, delle ferite che, se non vengono curate, rischiano di peggiorare,
Allora la prima cosa da fare è riscoprire, prendere coscienza di queste ferite e sanarle...
Se non prendi atto di ciò che sei e ciò che hai, rischi “l'assuefazione”
Togliere quelle garze,quelle toppe che abbiamo messo per arrangiarci, per tirare a campare...le ambiguità,i compromessi. E non c'è medico migliore di Dio,che conosce il nostro cuore ancora meglio di noi!
Mostrandoci le nostre ferite, Lui con la sua tenerezza le sanerà e ci farà nuovi.
La delusione è cattiva consigliera.

ACCENDI


“Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero.”

Non sei una statua, una fotocopia...Sei un essere originale, unico,irripetibile.
Hai un'anima,un cuore che ha fame e sete di felicità. E allora cambia marcia, accendi i tuoi desideri. 
Parti da ciò che sei per andare verso ciò che vuoi diventare.

Non vincerai la delusione fuggendo o gettando la spugna;soltanto scegliendo sempre da capo la vita, radicando la tua volontà nella promessa di Dio.


Vuoi una prova? Prova a contare le stelle o i granelli di sabbia... (cfr Gn 22,17)

Carmine

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