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Santa Marta: “La santità? È semplice ma non si compra!”

Durante l’omelia del mattino, papa Francesco indica quattro elementi imprescindibili per un cammino verso Dio: coraggio, speranza, grazia e conversione
La santità non si compra, né si ottiene mediante compromessi, ma si conquista soltanto camminando “alla presenza di Dio in modo irreprensibile”. Lo ha ricordato papa Francesco durante l’omelia di stamattina alla Casa Santa Marta, durante la quale ha invitato ad aprirsi “con semplicità” alla grazia del Signore.
Per intraprendere il cammino della santità che ci accomuna tutti, secondo quello che “dobbiamo fare tutti i giorni”, non si può prescindere da quattro elementi fondamentali: coraggio, speranza, grazia e conversione.
Con riferimento alla Prima Lettura d’oggi (1Pt 1,10-16), il Pontefice ha parlato di un “piccolo trattato sulla santità”, la quale comporta innanzitutto “camminare alla presenza di Dio in modo irreprensibile”.
Questo cammino, ha aggiunto, “non si può comprare” e “non si vende”, né “si regala”; è un cammino che “devo fare io” personalmente, non “un altro nel mio nome”, per quanto lui possa pregare per me.
Il primo ingrediente per il cammino di santità è il “coraggio”, che va mosso, però, dal secondo elemento, quello della “speranza”, ha puntualizzato il Papa.
È ancora San Pietro, nella Prima Lettura, a suggerire il terzo fattore: “Ponete tutta la vostra speranza in quella grazia” (1Pt 1,10-16). Ciò sta a significare che “la santità non possiamo farla da soli”, quindi diventare santi “è una grazia di Dio e dobbiamo chiederla”.
Tornando sull’elemento della speranza, il Santo Padre ha ricordato come essa sia strettamente legata al cammino; a tal proposito, ha menzionato il primo capitolo della Lettera agli Ebrei: “Racconta il cammino dei nostri padri, dei primi chiamati da Dio. E come loro sono andati avanti. E del nostro padre Abramo dice: ‘Ma, lui uscì senza sapere dove andasse’. Ma con speranza”.
La Prima Lettura odierna suggerisce, infine, l’elemento della “conversione”: San Pietro invita i suoi interlocutore a non indulgere nei “desideri di un tempo” ma a cambiare a poco a poco il proprio cuore.
Non sono necessarie, ha sottolineato Francesco, “penitenze” o “bastonate”, bastano “conversioni piccole”: ad esempio “se tu sei capace di riuscire a non sparlare di un altro, sei sul buon cammino per diventare santo”. Ecco allora uno dei cavalli di battaglia delle omelie quotidiane di Bergoglio: “Ho voglia di fare una critica al vicino, al compagno di lavoro: mordere la lingua un po’. Si gonfierà un po’ la lingua, ma il vostro spirito sarà più santo, in questo cammino”.
Non servono, ha ribadito, “mortificazioni”, perché “il cammino della santità è semplice”: l’essenziale è “non tornare indietro ma andare sempre avanti […] con fortezza”, ha poi concluso il Papa.

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