Turismo per tutti: promuovere l’accessibilità universale è il tema scelto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), per la Giornata Mondiale del Turismo, in programma, come di consueto, il 27 settembre.
La Santa Sede, anche quest’anno, ha aderito alla Giornata, con un messaggio a cura del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in cui si prende atto “dell’influenza positiva esercitata dal turismo in molti ambiti della vita, con le sue numerose virtù e potenzialità”, di cui la consapevolezza universale è in costante crescita.
Al netto di alcuni elementi “ambigui o negativi”, il turismo è in grado di “umanizzare”, in quanto “occasione per il riposo, opportunità per la conoscenza reciproca di popoli e culture, strumento di sviluppo economico, promotore di pace e di dialogo, possibilità per l’educazione e per la crescita personale, momento per l’incontro con la natura e ambito per la crescita spirituale”.
Definito dal magistero vaticano una “esigenza della natura umana, che manifesta in se stesso un valore irrinunciabile”, il turismo, si legge nel messaggio, “non è solo un’opportunità, ma deve essere un diritto di tutti e non può essere limitato a determinate fasce sociali o ad alcune zone geografiche precise”.
È lecito, dunque, parlare di un “diritto al turismo”, come concretizzazione del diritto “al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite” riconosciuto dall’articolo 24 della Dichiarazione universale dei diritti umani, adottata nel 1948.
Vi sono, tuttavia, ancora tante persone al mondo – in particolare nei paesi in via di sviluppo ma, in parte anche nei paesi avanzati – che rimangono escluse da tale diritto, “sebbene questa attività si stia presentando anche come una risorsa nella lotta contro la povertà”
La promozione del “turismo per tutti”, quindi, integra i concetti di “turismo accessibile”, “turismo sostenibile” e “turismo sociale”.
Per “turismo accessibile” si intende lo sforzo per garantire il turismo a tutti, indipendentemente “dal profilo culturale, dalle limitazioni permanenti o temporanee (fisiche, mentali o sensoriali) o dai bisogni particolari come quelli che richiedono, ad esempio, i bambini e gli anziani”.
Da parte sua, il concetto di “turismo sostenibile” incoraggia l’impegno perché questa attività umana sia “il più rispettosa possibile della diversità culturale e ambientale del luogo che accoglie, prendendo in considerazione le ripercussioni presenti e future”, anche alla luce di quanto auspicato da papa Francesco nell’enciclica Laudato si’.
Il “turismo sociale”, infine, implica che “non siano esclusi coloro che hanno una cultura diversa, meno risorse economiche o che vivono in regioni più svantaggiate”, in particolare “i giovani, le famiglie numerose, le persone con disabilità e gli anziani”.
Questi tre obiettivi, tuttavia, sottolinea il messaggio del dicastero vaticano, saranno realizzabili soltanto se si potrà contare “sullo sforzo di tutti, politici, imprenditori, consumatori così come su quello delle associazioni impegnate in questo ambito”.
La Chiesa Cattolica, conclude il messaggio, “valuta positivamente gli sforzi che si stanno realizzando a favore di un ‘turismo per tutti’ e da tempo “sta anche offrendo il proprio contributo sia con la sua riflessione teorica che con numerose iniziative concrete, molte delle quali sono state pioniere, realizzate con limitate risorse economiche, tanta dedizione e hanno ottenuto buoni risultati”. [L.M.]


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