Etty Hillesum, un nuovo senso delle cose
Il 30 novembre 1943 viene riportata dalla Croce Rossa la data di morte di Etty Hillesum ad Auschwitz. 
Questa sera la ricordiamo con gratitudine attraverso le ultime righe del suo ultimo diario 
(cui poi seguiranno le lettere)

"Ci sono persone che mi porto dentro come boccioli e che lascio sbocciare.......
Vorwegnehmen [“anticipare”] : non conosco una buona traduzione olandese di questa parola. Sono distesa qui da ieri sera, e intanto comincio ad assorbire una piccola parte del gran dolore che dev'essere assorbito su tutta la terra. Comincio a mettere al coperto un po' del dolore che patiremo quest'inverno. Non si può farlo in una volta sola. Oggi sarà una giornata molto pesante. Rimarrò a letto, con calma, e “anticiperò” una piccola parte dei duri giorni che verranno.
Quando soffro per gli uomini indifesi, non soffro forse per il lato indifeso di me stessa?
Ho spezzato il mio corpo come se fosse pane e l'ho distribuito agli uomini. Perché no? Erano così affamati, e da tanto tempo........
Finisco sempre per tornare a Rilke. È così strano, Rilke era un uomo fragile e ha scritto gran parte della sua opera fra le mura di castelli ospitali, e magari sarebbe stato distrutto dalle circostanze in cui ci troviamo a vivere noi. Ma non è proprio questo un segno di buona economia - il fatto che, in circostanze tranquille e favorevoli, artisti sensibili possano cercare indisturbati la forma più giusta e più bella per le loro intuizioni più profonde; e che poi, in tempi più agitati e debilitanti, queste stesse forme possano offrire appoggio e protezione agli uomini smarriti? Ai turbamenti e ai problemi che non trovano forma o soluzione, perché ogni energia è consumata dalle necessità quotidiane? In tempi difficili si tende a disprezzare le acquisizioni spirituali di artisti vissuti in epoche cosiddette più facili (ma essere artista non è di per sé abbastanza difficile?) e si dice: tanto, cosa ce ne facciamo?
È un atteggiamento comprensibile, ma miope. E rende infinitamente poveri.

Si vorrebbe essere un balsamo per molte ferite.

Bisogna saper accettare le proprie pause!!! "
(martedì 13 ottobre 1942)

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