Natale. Natale non è solo un giorno, una ricorrenza o una data rossa sul calendario. Natale è tutto quel periodo che va dal 20 dicembre al 7 gennaio ed è quel meraviglioso arco di tempo in cui tutti si sentono più vicini agli altri, tutti sono accanto al camino a chiacchierare oppure vanno in giro, corrono a salutare i parenti e l’aria ha un odore così buono, di dolci, carne, pesce, di allegria. “A Natale siamo tutti più buoni” non è un modo di dire ma è uno stato d’essere, infatti a Natale sei capace di perdonare lo zio simpatico che a tavola continua a chiederti dove si trovi la tua dolce metà per vederti realizzare che nemmeno stavolta qualcuno ti bacerà sotto il vischio, a Natale riesci anche a tollerare le duecento portate della nonna che non smetterà mai di vederti sciupato, a Natale sorvoli anche sul fidanzato che ti ha lasciato per non doverti regalare l’ennesimo, costosissimo, regalo di natale (no, magari questo no).
Insomma, in questo magico periodo costellato di feste, mangiate, luci e risate nulla potrebbe andare male, te lo dicono le strade illuminate e piene di negozi dalle mille decorazioni, te lo dicono i sorrisi delle persone con le mani piene di pacchetti, te lo dice il tuo cuore che ti fa sentire leggero e stressato allo stesso tempo mentre ti ritrovi alla ricerca del regalo perfetto il 27 dicembre. Tutto sommato però non ti puoi lamentare, questo periodo ti piace così com’è nonostante sei perfettamente sicuro del fatto che riceverai una decina di profumi che riciclerai regalandoli ad altri ignari amici che a loro volta lo ricicleranno in un continuo circolo vizioso, sarà per questo che tutti hanno sempre lo stesso profumo e si ostinano a regalartelo ogni anno.
L’aria è più frizzante in questi giorni, probabilmente vedrai da un momento all’altro un fiocco di neve, poi un altro, e poi un altro ancora fino a quando non verrai sommerso da quintali di neve per rendere il tutto ancor più magico, oppure quest’anno vivrai un Natale non tradizionale con quasi venti gradi e con l’impulso irrefrenabile di uscire con la solita maglietta a maniche corte che è un po’ un passepartout per tutto l’anno.
E poi c’è la musica. Tutte quelle canzoni, Jingle Bells, Santa Claus is coming to town, Adeste Fideles, Let it snow, White Christmas, tutte cantate da Bublé, accessorio fondamentale e immancabile come sempre a partire dal primo di dicembre. Per non parlare poi dell’albero: rosso, oro e argento, blu, vegano, bio, vero finto, e tanto altro, l’importante è essere originali e accaparrarsi l’addobbo migliore e per aver l’albero più bello di tutto il vicinato, che faccia sfigurare tutti gli altri per farti sentire felice, orgoglioso e appagato anche quest’anno.
Ma questi 18 giorni non significano mica solo questo? C’è tanto altro. Il vero protagonista di questo periodo non è un signore con barba e pancione, ma un Bambino, non le classiche baby star di Hollywood ma un Bambino diverso dagli altri, un Bambino capace di brillare anche nel buio più profondo e capace di donare speranza anche agli increduli e ai disillusi. Il suo nome è Gesù e da 2000 anni rinasce nel cuore di tutti noi per farci ricordare che oltre le luci, il cenone, la neve, i regali c’è qualcosa di molto più importante: la Fede, il Coraggio, la Misericordia e tutto quello che ci dà la forza di credere di fronte all’impossibile e ci ricorda che l’Amore è la forza più potente di questo mondo, una forza irrefrenabile capace di poter cancellare il peccato radicato nell’umanità con un sacrificio immenso. La nascita di Gesù ci ricorda che tutto quello che abbiamo è un dono e il nostro dovere è di non sprecarlo e di condividerlo con tutti, amici e nemici, andando oltre il chiacchiericcio terreno per poter diventare Santi, solo così si potrà diventare Lieti e Coraggiosi, capaci di annunciare la Parola di chi ci ama ogni volta sempre di più con tutti i nostri difetti e i nostri limiti.
In questo lungo periodo natalizio passeremo dal bisestile 2016 fatto di tante cose belle e brutte a un 2017 pieno di aspettative, speranze, sogni, voglia di rivalsa. Ma come sarà quest’anno che verrà? Uguale a uno degli anni precedenti? Migliore? Peggiore? Come vorremmo che fosse il nostro anno? La nostra vita come vorremmo che fosse dal 2017 in poi? La risposta non la sa nessuno ma almeno Leopardi ci prova a fare un augurio particolare col suo “Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggere” tratto dalle Operette morali:
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo? 
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
[...]Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe. [...]
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.

 Il 2017 sarà un anno sfavillante, felice e luminoso, oppure un anno di sfide e difficoltà o semplicemente un anno diviso tra gioie e dolori, dolce e amaro, non ci è dato saperlo, l’importante è non perdere mai la Speranza e credere sempre che tutto quello che verrà sarà sempre migliore e che anche noi, come quel Bambino tanto tempo fa, un giorno riusciremo a diventare Luce del mondo.

Commenti