"IL VOSTRO AGNELLO SIA SENZA DIFETTO, MASCHIO, NATO NELL'ANNO...". 

Senza difetti, perché non si offre a Dio qualcosa che non sia 
bello, buono, piacevole. 
Nato nell’anno, perché non si recupera qualcosa che non serve più, non si ricicla l’inutile. 
Non il superfluo ma ciò che di meglio possediamo è ciò che si può donare. 
Lo terrete da parte (Qedesh) sino al quattordicesimo giorno. 
L’offerta è prelevata tra i beni ricevuti da Dio, isolata dal gregge per quattro giorni.
Non appartiene più né al gregge né al pastore, è destinata a Dio. Quando prepariamo un regalo per un amico, lo prepariamo e lo mettiamo da parte, non è più nostro, nello stesso tempo anticipa la visita e ci prepara all’incontro.

"CON AZZIMI E CON ERBE AMARE..."

Non mangerete nulla di lievitato; in tutte le vostre abitazioni 
mangerete azzimi.
È il pane del dolore, azzimo perché l'urgenza di fuggire non ne permise la lievitazione. Per questo lo si mangia insieme alle erbe del campo, amare perché non si dimentichi l’amarezza della schiavitù. 
Il far scomparire dalla casa ogni genere di cibo lievitato va quindi interpretato anche come un invito a sgomberare il nostro animo da ogni tipo di fermento, da ogni residuo di odio, di rancore, di violenza, di corruzione, per presentarsi liberi e puri dinanzi al Signore; un richiamo all’umiltà davanti a Dio, perché il lievito fa gonfiare la pasta come l’orgoglio fa gonfiare il cuore dell’uomo.

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