Editoriale di Luigi Orsino


IO AMO LE TASSE
Forse penserete che io sia impazzito. Non posso essere certo che non sia così… giudicate voi.
In Italia, dato accertato, paghiamo tante tasse quante ne pagano nei paesi scandinavi. Cioè la pressione fiscale italiana, quella manifesta perché su quella occulta i dati sono spaventosi, è pari a quella esistente in Finlandia, Norvegia, Danimarca e Svezia, paesi in cui pagare le tasse è realmente un piacere. Come un piacere? Semplice è basata sul principio del “do ut des” (dare per avere), cioè si paga per quello che realmente si riceve. Lo stato sociale è efficientissimo, i cittadini sono tutelati in tutti gli aspetti della loro vita, dalla culla alla tomba, il sistema sanitario funziona in maniera superba, non solo i pazienti non vengono divorati da formiche e blatte e hanno a disposizione un letto tutto per loro con lenzuola pulite (pensa che lusso) ma è totalmente gratuita per le fasce di reddito più basse. Le fasce di reddito basse sono quelle che da noi sarebbero considerate fasce benestanti, per intenderci. Gli studenti non pagano tasse fino ai 18 anni e anzi ricevono un assegno mensile, tale agevolazioni si protraggono anche all’università, sempre per chi è “meno ambiente”, buona parte dei trasporti pubblici sono gratuiti, il carburante è tassato ma non tartassato, la maternità è agevolata ed economicamente incentivata, Il reddito minimo garantito è una realtà ultra decennale, le famiglie disagiate sono assistite economicamente (lo stato paga le bollette, l’eventuale affitto ed aggiunge un ulteriore aiuto economico in relazione con il numero di individui di cui è formata la famiglia), L’edilizia popolare è diffusissima ed accedervi è molto semplice, chi usufruisce del reddito minimo garantito non paga l’affitto. 
Queste sono solo alcune delle motivazioni per cui se fossi nato in Scandinavia le tasse mi piacerebbero. 
Potrei ancora dirvi che le tasse automobilistiche sono bassissime, che il numero di parlamentari è la metà, a volte un terzo, di quelli italiani, che non hanno alcun tipo di benefit, che non esistono le auto blu, che lo stipendio di un politico è più basso di quello di un impiegato, che la corruzione politica è considerato un reato gravissimo e perseguito con estrema severità, che gli anziani vengono trattati con la dignità che è dovuta a chi ha speso la sua vita lavorando onestamente, neanche li legano ai letti pensa te, che i reati sono quasi inesistenti. 
Certo deve essere mortalmente noioso vivere in un paese in cui i politici sono onesti e la gente non è costretta a ravanare nei bidoni della spazzatura per mangiare.
Poveri scandinavi che non conosceranno mai il piacere di essere governati da individui che non indossano il passamontagna solo perché hanno la faccia di bronzo. Individui che vanno più che d’accordo quando devono votare l’’aumento dei loro stipendi, ma litigano a morte per decidere quale formula adottare per farci votare, come se potesse cambiare qualche cosa. Qualsiasi sia la formula che sceglieranno sarà sicuramente quella più adatta a prenderci per il c… . Dimenticavo, nelle banche dei paesi scandinavi puoi metterci i tuoi risparmi e la notte potrai continuare a dormire.
Qualcuno dirà: <<Non è rappresentativo prendere ad esempio tre o quattro paesi.>>
In realtà le cose non sono molto differenti in Inghilterra, chiedete a uno dei tanti italiani che si sono trasferiti in quel paese, in Germania, in Francia, in Olanda, in Belgio e in tutti i paesi civili. 
Però se ci paragoniamo l’Italia al Burundi o alla Sierra Leone o alla Somalia, forse noi siamo messi meglio.
Io ho sempre sentito dire che bisognerebbe prendere ad esempio chi è migliore di noi, ma forse quando hanno parlato, a scuola, di questo argomento ero distratto. Forse ero intento a schivare pezzi di soffitto che venivano giù.
Io amo le tasse, anzi le amerei, ma datemi qualcosa in cambio. In caso contrario non si deve parlare di tassazione ma di RAPINA. 

Luigi Orsino

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