SIAMO COMUNITÀ – BUONA DOMENICA! – XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

«Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro». (Mt 18,20) 
C’è una certezza che nasce spontaneamente nel cuore dopo aver letto il Vangelo della XXIII domenica: non siamo soli, siamo comunità. E questo è al tempo stesso consolazione e responsabilità. 

Ci è detto in più modi: «Se tuo fratello commetterà una colpa contro di te va’ e ammoniscilo» (Mt 18,15), e ancora «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io» (Mt 18,20). Il Vangelo sembrerebbe chiaro: l’altro mi è affidato, la sua vita e la sua salvezza sono legate al mio prendermi cura di lui. Ma l’altro è anche un’opportunità. Chiudersi nel proprio mondo, nelle proprie idee, nel proprio modo di pregare e di entrare in relazione con Dio non è sempre garanzia della sua presenza. Invece, basta essere in due a invocarlo, o semplicemente a stare insieme nel suo nome per avere la sicurezza della sua presenza tra noi.
Proviamoci, allora! Tentiamo di costruire non tanto nuove relazioni, ma di vivere ogni relazione in nome suo. E dicendo questo non 
penso solo alle relazioni interpersonali tra cristiani, ma anche con persone di altre fedi, di altre culture, di altri modi di pensare e vivere. Essere riuniti nel suo nome per ognuno di noi può significare farsi carico dell’altro e del suo mondo, prendersi cura della Terra e di tutto ciò che va custodito, creare nell’incontro con l’altro ponti di dialogo e non trincee violente. 
Nessuno dice che sia facile, ma possiamo e dobbiamo provarci: il Vangelo è la nostra forza.
In molti pensano che riunirsi nel nome del Signore sia vedersi per pochi o tanti minuti, recitando una catena ininterrotta di preghiere, al termine delle quali spesso ognuno riprende la sua strada. Momenti molte volte privi di incontro, di ascolto di vita, di accoglienza dell’errore altrui. Siamo certi che sia questo lo stile del Vangelo?

UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO 
Seguendoti…
Non siamo soli, Signore.
L’altro con cui mi chiedi di 
condividere la Terra mi è 
affidato come fratello e sorella.
Insegnami a scoprirlo come 
presenza forte nella mia vita; 
insegnami a guardarlo con 
il tuo stesso sguardo d’amore… 
sguardo attento,
che sempre vuole salvare.
Insegnami a costruire incontri 
fatti non di parole, anche se pregate, 
ma di vita, di condivisione, 
di ascolto profondo. Amen.

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