La storia di Anne Smith
                            
Memorie di una prostituta 



di  Riccardo Rossi


Nessuna donna nasce prostituta. 
La “libera” scelta di praticare sesso a pagamento non esiste, 
nasce da un bisogno di fuggire dalla povertà. 
Chi scappa dalla fame, 
chi non riesce a mantenere la propria famiglia 
e decide “liberamente” di entrare nelle maglie della prostituzione 
è perché non ha altra scelta. 
Quello della libera scelta è solo uno dei tanti luoghi comuni 
che sfata la coraggiosa testimone Anne Smith. 

Nel suo libro: ”Memorie di una prostituta” mette a nudo il più antico mestiere del mondo, 
e ci fa sapere che nessuna donna sogna di fare la puttana. 
Che nessuna gode ad avere rapporti sessuali più volte al giorno con vari uomini, 
anzi ne soffre profondamente. 
Le ragazze che arrivano nell’Europa occidentale dai paesi sudamericani, 
dagli stati dell'Europa dell’est, dall’Africa, 
finiscono nelle strade europee a prostituirsi 
perché l’ambiente di origine non dà nessuna possibilità di lavoro dignitoso. 
Sono donne sole, senza nessun futuro. 

La mafia compra e vende queste ragazze e le controlla, 
diventano solo merce, perdono ogni identità. 
Anne avendo provato sulla sua pelle che cosa significa prostituirsi, 
racconta in maniera impeccabile, 
senza peli sulla lingua, 
quest’orrenda realtà dei nostri tempi. 
Le ragazze che finiscono in questo giro 
spesso sono anche riconoscenti a chi gli ha dato la possibilità di lavorare in questo modo. 
Perché riescono a mantenere le loro famiglie, avere un “futuro”. 
Ma in realtà è solo un miraggio.

Chi finisce nelle maglie della tratta, distrugge la sua vita. 
Anne nel libro racconta di Anastasia (il nome è di fantasia ma è la sua storia) 
che esercita un mestiere che la fa sprofondare nelle situazioni più squallide e degradanti, 
grazie alla sua grande fede, all’amore per i due i suoi figli, 
nonostante tutto, riesce a mantenere la gioia per la vita. 
Il suo primo giorno con un cliente capisce molto duramente cosa la aspetta: 
l’uomo mentre lei si spoglia le spegne sulla schiena una sigaretta. 
Anastasia chiede il perché di quel folle gesto e la risposta è agghiacciante: 
“Perché io ho pagato”. 
Queste donne che decidono di immolare se stesse per mantenere le proprie famiglie, 
non riescono a reggere il peso di questa vita terribile, 
e quasi tutte finiscono per drogarsi, 
diventare alcoliste e cadere nella depressione (ben il 98% racconta Anne). 
Diverse ragazze si tolgono la vita, 
non riescono a reggere lo schifo che devono sopportare. 
E’ vero guadagnano soldi, 
ma finiscono per comprarsi droga, alcool, vestiti firmati, 
lusso superfluo e non mandano più denaro a casa.

Anastasia mantiene lo stupore per la vita, 
negli orari liberi va a guardare il mare, 
legge libri, 
non smette mai di chiamare i suoi figli piccoli che vivono in Brasile con la sua famiglia. 
Ha un sogno, compiere il Cammino di Santiago a piedi 
e siccome lei si trova in Spagna, 
riesce a portare a termine il suo desiderio. 
Anacammino è meravigliata per ogni alba, 
assapora ogni passo, s’immerge nei colori della natura 
e apre il suo cuore a ogni incontro. 


E’ una donna colta che ama la vita, 
affronta la crudele realtà e riesce a superare tutto. 
La cosa che le fa più male non è il modo in cui viene trattata dai clienti 
e nemmeno i suoi sfruttatori 
ma come la guarda la gente comune, con disprezzo, odio. 
Ogni giorno rischia la vita come tante colleghe, uccise, violentate e picchiate. 
E tutto rimane impunito, a chi importa di una puttana? 
Sono solo merce! 

Anastasia non indurisce il suo cuore, 
raccoglie i soldi, va a trovare i suoi figli, 
cerca sempre di aiutare le colleghe in difficoltà, 
mantiene un linguaggio dolce. 
Anne pubblica questo libro, 
nonostante sia un dolore grande raccontare in queste pagine la sua vita, 
perché desidera mettere in guardia le migliaia di ragazze che si prostituiscono. 
E’ un libro che dovrebbero leggere indistintamente tutti, 
ma in particolare i giovani nelle scuole. 
Anne racconta che le ragazze che riescono a uscire dal giro hanno danni psicologici terribili. 
Dai disordini della sessualità alla depressione più cupa.

Il libro rivela che quasi tutte le ragazze che escono dalla tratta 
finiscono in terapia, compresa lei. 
Ora Anne non è più una prostituta, 
si è laureata in Italia, è una brava fotografa 
e ha diversi lavori che le consentono di vivere con dignità. 
Il suo libro è un crudo spaccato della realtà ma anche un inno alla vita. 
Ci sono pagine che gridano la gioia, la bellezza! 
Un romanzo verità che fa comprendere quanto sia importante 
conoscere questo fenomeno per tentare di mettervi fine. 
“Una prostituta conosce molto bene l’arte del sorridere- 
spiega Anne- anche quando si ha voglia di piangere… 
nessuno conosce i segreti del cuore di queste donne”. 
Una speranza per uscirne c’è sempre, 
Anne c’è riuscita. 

Anne Smith, Memorie di una prostituta, Editore Sepha, 16 euro 

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