La misericordia non è molto meglio della nostra giustizia?
Se lo sguardo mi si riempie di invidia,
se mi concentro solo sulla giustizia
e dimentico la misericordia,
sono profondamente infelice......
di PADRE CARLOS PADILLA
Dio è generoso con i suoi beni e li ripartisce come vuole.
È come i genitori in una famiglia.
Ogni figlio non riceve lo stesso da loro.
A volte ci sono figli più bisognosi e ricevono di più.
Il problema non è nel trattamento e nella ripartizione,
ma nel mio sguardo.
Se lo sguardo mi si riempie di invidia,
se mi concentro solo sulla giustizia e mi dimentico della misericordia, sono profondamente infelice.
Paragonarci ci avvelena.
Perdiamo la pace.
La vita si costruisce sulla misericordia.
Padre José Kentenich commentava:
“Su cosa costruisco? Sull'amore misericordioso!
Capite l'importanza che ha se arrivo a pensarla così?
È sempre il mondo dell'amore,
e a partire da questo mondo dell'amore dobbiamo vedere tutto,
anche il peccato e le nostre debolezze,
per cercare di edificare la nostra vita su questa base.
Allora non saremo mai in pericolo
di diventare profondamente infelici”.
Siamo infelici quando costruiamo la nostra vita sull'invidia,
sul calcolo egoista, sull'egocentrismo.
Siamo felici quando ci lamentiamo vedendo che altri ricevono beni quando avevano seminato egoismi.
Siamo infelici quando la felicità degli altri ci turba l'anima.
Siamo infelici quando i complimenti agli altri
adombrano il nostro cammino, quando i loro successi ci inaspriscono il cuore, quando la felicità altrui è motivo della nostra tristezza.
Al contrario, siamo felici quando apriamo
la porta della nostra vita alla speranza,
quando attendiamo felici che arrivi la fine della giornata,
quando accogliamo con pace e guardiamo con misericordia,
quando siamo disposti a perdere sapendo che è l'altro a vincere, quando valorizziamo le perdite e le sconfitte
e non viviamo solo dei successi.
Siamo felici quando sorridiamo nella sconfitta
e applaudiamo i successi altrui.
Quando corriamo tutto il giorno e riceviamo lo stesso di colui che arriva alla fine della giornata.
Siamo più felici quando non paragoniamo,
non ci lamentiamo della nostra cattiva sorte,
non viviamo la vita degli altri ma la nostra.
Quando impariamo a stare dove Dio ci mette
senza desiderare di stare sempre in un luogo diverso.
Siamo più felici quando sappiamo tirar fuori
i colori in un giorno di penombra
e ripetiamo la nostra promessa di continuare a lottare
quando tutto sembra perduto.
[Traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti]
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