"Sfavillano d'una luce tumultuosa e selvaggia:
nel mattino scarmigliato di Nazaret e in quello arruffato di Cafarnao, come nel meriggio riluttante del Golgota e in quello lento di Emmaus. Su trame tormentate, una ciurma d'umani spiega
un'avventura profondamente e disperatamente seria,
quella dell'essere braccati dal Cielo:
sorpresi dalla Grazia, sorprenderanno la disgrazia.
Tra vigne dorate, confusione di popoli e palme di dattero,
un anticipo d'Eterno su trame d'imbarazzo.
Il Cielo li sorprese acquartierati
sulla soglia del loro daffare quotidiano:
pescatori, fonditori, tessitori e portatori d'acqua.
Coloro che in essi s'imbatterono dopo quell'incontro
li annusarono col rossore sulle gote e la fretta come mantello: imbarazzati e imbarazzanti.
Tutto cominciò a Nazaret, un pugno di capanne
fatte con l'argilla secca:
«Lo chiamerai Imbarazzo».
Un giorno si fece carne e scompigliò la storia.
Imbarazzandola nel colorato bailamme di periferia."
nel mattino scarmigliato di Nazaret e in quello arruffato di Cafarnao, come nel meriggio riluttante del Golgota e in quello lento di Emmaus. Su trame tormentate, una ciurma d'umani spiega
un'avventura profondamente e disperatamente seria,
quella dell'essere braccati dal Cielo:
sorpresi dalla Grazia, sorprenderanno la disgrazia.
Tra vigne dorate, confusione di popoli e palme di dattero,
un anticipo d'Eterno su trame d'imbarazzo.
Il Cielo li sorprese acquartierati
sulla soglia del loro daffare quotidiano:
pescatori, fonditori, tessitori e portatori d'acqua.
Coloro che in essi s'imbatterono dopo quell'incontro
li annusarono col rossore sulle gote e la fretta come mantello: imbarazzati e imbarazzanti.
Tutto cominciò a Nazaret, un pugno di capanne
fatte con l'argilla secca:
«Lo chiamerai Imbarazzo».
Un giorno si fece carne e scompigliò la storia.
Imbarazzandola nel colorato bailamme di periferia."
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