Scegliere la parte migliore
Se si pensa che tutto passa nella vita,
chi può pensare o supporre che possa avere importanza
ciò che finisce e possa valere nulla ciò che dura eternamente?
Si può dire che tutto lo sconcerto della vita nostra
è fondato proprio sulla poca o nessuna valutazione dei beni eterni
e di ciò che ad essi ci conduce.
La preghiera, la Messa, i Sacramenti,
la Parola di Dio sono sempre l’ultima cosa per moltissimi uomini.
Per i genitori, per esempio, la scuola
ha un’importanza capitale per i figli,
dovendoli avviare verso una qualunque professione,
ma tante volte per essi non ha alcun peso la vita spirituale
che deve avviarli alla vita eterna.
Se una figlia deve sposarsi, tutto è poco:
dote, corredo, spese di lusso,
ma se deve farsi monaca tutto è esagerato.
Non importa nulla che la figlia, sposandosi, se ne vada lontano;
anzi si giudicano poco meno che isteriche le sue lacrime nel distacco; ma se, dandosi a Dio, deve per poco allontanarsi,
quel dolore appare insopportabile
e si cercano tutti i mezzi per impedirlo.
Se un figlio deve affrontare i pericoli più gravi per una professione, non fa niente, ma se deve fare una piccola rinuncia
per farsi sacerdote, sembra una pazzia.
È una pena grande constatare questa incoscienza
per ciò che è eterno,
quasi che fossimo solo per questa vita e per questa terra.
Gridiamolo al mondo che vorrebbe allettarci
con le sue fantasmagorie:
solo una cosa è necessaria;
quello che è temporale ci viene tolto
e quello che è eterno non ci viene mai sottratto.
Chi si dà a Dio sceglie la parte migliore
anche in riguardo alla vita presente,
e questa non offre mai disinganni,
ma è ricca di pace e di soddisfazioni incomparabili.
Don Dolindo Ruotolo
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