BREVE NOTA STORICA DELLA GIORNATA 
PER 
I BAMBINI VITTIME

La Giornata Nazionale dei bambini vittime (GBV) della violenza, 
dello sfruttamento e dell’ indifferenza 
viene celebrata sin dal 1995, 
su richiesta delle famiglie e dei gruppi di bambini 
della Parrocchia Madonna del Carmine, 
a seguito del tentato omicidio nei confronti 
di una bambina di 11 anni, 
dei racconti di alcuni episodi di abuso 
e del suicidio di un ragazzo di 14 anni.

Lo strutturatasi della pedofilia a livello criminale 
e le conseguenziali pseudo-celebrazioni di “orgoglio pedofilo”’, 
imposero un ulteriore slancio 
alla Giornata Nazionale dei bambini vittime che, 
grazie all’impegno dei volontari di Meter 
ha assunto negli anni un carattere nazionale. 
Nel 2002, su sollecitazione istituzionale ed ecclesiale, 
la GBV è diventata un appuntamento 
e un forte richiamo in Italia e all’estero per la Chiesa, 
per la società civile e per le realtà politiche e culturali.

I Vescovi, nelle loro Diocesi, 
hanno invitato le loro comunità ecclesiali 
a pregare e riflettere sulla condizione dell’infanzia. 
Parrocchie e Associazioni, anno dopo anno, 
si sono coinvolte in questo appuntamento 
che è diventato sempre più condiviso.
Le alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, 
Presidente del Senato e della Camera) 
nonché Ministeri ed Enti locali (Regioni, Province e Comuni) 
aderiscono da sempre all’iniziativa, 
inviando messaggi e celebrando momenti di ricordo 
e sensibilizzazione con il coinvolgimento di università, 
scuole e aggregazioni politiche, sindacali e culturali.

Le Sedi Meter, presenti in diverse città italiane, 
e i referenti all’estero, sono impegnati 
a promuovere annualmente la GBV ogni anno, 
dal 25 Aprile alla prima domenica di Maggio, 
attraverso due fondamentali momenti celebrativi: 
il primo commemorativo, con preghiere e riflessioni; 
il secondo dedicato ai bambini e alle famiglie 
attraverso attività e incontri di riflessione e informazione.

Uno “speciale saluto” è stato rivolto alla GBV 
da Papa Benedetto XVI, durante il Regina Coeli 
del 25 aprile 2010,
nonchè l’invito rivolto agli educatori 
e a quanti si occupano di infanzia a tutelare i minori in difficoltà 
e le loro famiglie.


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