Giulio Albanese
Boko Haram:
horribilis et terribilis est
Il male ha raggiunto un culmine senza precedenti
nella Storia.
Oggi, domenica, una bambina di soli 7 anni
si è fatta esplodere a un posto di controllo all’ingresso
di un mercato di Potiskum, nel nordest della Nigeria,
causando 5 morti e diversi feriti.
L’azione terroristica, al momento,
non è stata rivendicata,
ma porta i segni distintivi dei famigerati Boko Haram.
Si tratta del record della malvagità, in assoluto,
la bambina più piccola mai impiegata dal gruppo terroristico
che dal 2009 semina morte e distruzione in Nigeria,
sconfinando, negli ultimi mesi, anche in Camerun, Ciad e Niger.
La piccola attentatrice, secondo le prime ricostruzioni,
si è rifiutata di sottoporsi ai controlli
e poi ha fatto esplodere la bomba.
Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che l’ordigno sia stato attivato
a distanza attraverso un telefonino.
Tutto è possibile, sta di fatto che vite innocenti
sono state spazzate via.
Può il mondo tollerare simili atrocità?
Recentemente, Fatou Bensouda,
procuratore della Corte Penale Internazionale dell’Aja
ha rilasciato un rapporto preliminare sui Boko Haram,
in base al quale si può ritenere che le azioni attribuite
a questi terroristi sono da considerarsi crimini contro l’umanità.
Comunque, l’avvio dell’inchiesta penale da parte della Corte dell’Aja
dipende anche, a detta del procuratore,
dalla capacità o meno delle autorità nigeriane di perseguire autonomamente
“coloro che appaiono avere
le responsabilità maggiori” in questi crimini.
Ed è questo il vero nodo da sciogliere.
I Boko Haram godono del sostegno di menti perverse
presenti all’interno della Nigeria.
E se finora hanno fatto disastri nel Paese africano
è perché vi sono complicità nelle istituzioni locali:
politiche, militari e civili.
Il jihadismo, d’altronde, parafrasando un proverbio africano,
è come “quel serpente che ha già posto le sue uova
nel nido delle aquile”.....
Commenti
Posta un commento