Di fronte al dolore del mondo…
di suor Mariangela, fsp
Perché il male?
Perché il dolore innocente?
Perché questa assurda impotenza di fronte all’ingiusto dolore?
Dimmi, quante volte hai rivolto al cielo queste domande?
E quante il volte il cielo ti ha risposto?
Quante volte il suo silenzio ti ha convinto?
Dimmi, compagno di strada in questo mondo,
quante volte hai chiesto alla natura
di darti le ragioni dei forti venti c
he risucchiano in pochi istanti persone, esseri viventi e cose?
Quante volte le hai chiesto perché il mare e la terra
sembrano tradire l’uomo che dovrebbe dominarli e non vedere
E ora dimmi, perché continui a pretendere da Dio
e dal cosmo risposte sensate e convincenti e a te stesso
se alla tua coscienza non osi fare neppure una sola domanda?
Perché non chiedi alla tua mano perché ha ucciso?
Perché non chiedi ai tuoi occhi perché non hanno voluto vedere?
Perché continui a non chiedere alle tue orecchie
perché non vogliono sentire e alla tua bocca parlare?
Dimmi, fratello, perché, oggi, non domani…
perché, oggi, non chiedi al tuo cuore e alla tua coscienza
di imparare ad amare, a prendersi cura del mondo e dell’altro,
a proteggere il povero e l’ultimo,
a perdonare e costruire la civiltà della misericordia?
Dimmi uomo, perché vuoi dominare le leggi
di una natura che non è nata da te,
perché vuoi insegnare a Dio come si governa il mondo
e poi tu, io, noi, stiamo trasformando il mondo
e ogni sua creatura in uno sterminato campo minato?
In un territorio nemico da depredare?
Con queste domande voglio prepararmi
a entrare nella settimana santa…
perché la passione del Giusto innocente,
condannato a morte, possa davvero insegnarmi qualcosa…
possa accompagnarmi nel cuore di questa storia,
ferita dalla violenza umana
e tradita dalle mille forme di odio e vendetta,
per amarla, per accarezzarne le lacrime,
per impedire all’odio di fornire le risposte migliori.
Di fronte a quel crocifisso non chiederò: “Dio, dove sei?”,
ma mi alzerò e proverò a impedire
che quella croce sia ancora possibile… per altri.
E se non ci riuscirò,
mi avvicinerò ai crocifissi condannati e morenti
e starò con lì, anche nella morte.
Così la Pasqua potrà profumare di risurrezione,
anche per me,
anche oggi,
anche per questa nostra porzione di storia!
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