Le ragioni della speranza
La liturgia della Parola domenicale
commentata da padre Ermes Ronchi
DOMENICA 12 LUGLIO 2015
Chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli…
Ogni volta che Dio ti chiama, ti mette in viaggio.
Viene a stanarti dalla vita stanca, dalla vita seduta,
mette in moto pensieri nuovi,
ti fa scoprire orizzonti che non conoscevi.
Dio mette in cammino.
E camminare è un atto di libertà, è andare incontro a se stessi,
scoprirsi mentre si scopre il mondo, un viaggio dentro l’uomo.
Partono i discepoli a due a due.
E non ad uno ad uno.
Il loro primo annuncio non è trasmesso da parole,
ma dall’eloquenza della comunione.
E ordinò loro di non prendere nient’altro che un bastone.
Solo un bastone a sorreggere il passo
e un amico a sorreggere il cuore.
Un elogio della leggerezza quanto mai attuale:
per camminare bisogna eliminare il superfluo e andare leggeri.
Né pane né sacca né denaro,
contestando così il mondo fondato sulle cose e sul denaro,
sull’accumulo e le apparenze.
Per annunciare un mondo altro,
in cui la forza non risiede nell’abbondanza dei mezzi,
ma nel contagio del fuoco interiore, nella creatività dell’amore:
“L’annunciatore deve essere infinitamente piccolo,
solo così l’annuncio sarà infinitamente grande” (G. Vannucci).
Entrati in una casa lì rimanete.
Il punto di approdo dei dodici è la casa,
il luogo dove la vita nasce ed è più vera.
Il Vangelo deve essere significativo nella casa,
nei giorni delle lacrime e in quelli della festa,
quando il figlio se ne va,
quando l’anziano perde il senno o la salute...
Entrare in casa altrui comporta percepire il mondo
con altri colori, profumi, sapori,
mettersi nei panni degli altri.
Se in qualche luogo non vi ascoltassero, andatevene,
al rifiuto i discepoli non oppongono risentimenti,
solo un po’ di polvere scossa dai sandali:
c’è un’altra casa poco più avanti, un altro villaggio,
un altro cuore.
All’angolo di ogni strada, l’infinito.
Gesù ci vuole tutti nomadi d’amore,
gente che non confida nel conto in banca o nel mattone,
ma nel tesoro disseminato in tutti i paesi e città:
mani e sorrisi che aprono porte e ristorano cuori.
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse,
scacciavano molti demoni, ungevano con olio molti infermi
e li guarivano.
Dio chiama e mette in viaggio per farti guaritore del disamore,
donatore a chi non ha speranza di uno sguardo diverso sulle cose,
collaudo di un altro mondo possibile.
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