Le ragioni della speranza
La liturgia della Parola domenicale
commentata da padre Ermes Ronchi
DOMENICA 1 novembre 2015
Matteo
(Capitolo 5, versetti 1-12)
Al cuore del Vangelo c’è per nove volte la parola felicità,
c’è un Dio che si prende cura della gioia dell’uomo,
tracciandone i sentieri.
Come al solito, inattesi, controcorrente.
Sono la nostalgia prepotente di un tutt’altro modo di essere uomini,
il sogno di un mondo fatto di pace,
di sincerità, di giustizia, di cuori puri.
Queste nove parole sono la bella notizia,
l’annuncio gioioso che Dio regala vita a chi produce amore,
che se uno si fa carico della felicità di qualcuno
il Padre si fa carico della sua felicità.
Quando vengono proclamate sanno ancora affascinarci,
poi usciamo di chiesa e ci accorgiamo che per abitare la terra,
questo mondo aggressivo e duro,
ci siamo scelti il manifesto più difficile, incredibile,
stravolgente e contromano che l’uomo possa pensare.
La prima dice: beati voi poveri.
E ci saremmo aspettati:
perché ci sarà un capovolgimento, perché diventerete ricchi.
No.
Il progetto di Dio è più profondo e vasto.
Beati voi poveri, perché vostro è il Regno, già adesso,
non nell’altra vita!
Beati, perché c’è più Dio in voi, c’è più libertà,
meno attaccamento all’io e alle cose.
Beati perché custodite la speranza.
In questo mondo dove si fronteggiano lo spreco e la miseria,
un esercito silenzioso di uomini e donne
preparano un futuro buono:
costruiscono pace, nel lavoro, in famiglia, nelle istituzioni;
sono ostinati nel proporsi la giustizia,
onesti anche nelle piccole cose.
Gli uomini delle beatitudini,
ignoti al mondo, che non andranno sui giornali,
sono loro i segreti legislatori della storia.
La seconda è la beatitudine più paradossale:
Beati quelli che sono nel pianto.
Felicità e lacrime mescolate insieme.
Dio è dalla parte di chi piange ma non dalla parte del dolore!
Un angelo misterioso annuncia a chiunque piange:
il Signore è con te.
Dio non ama il dolore,
ma è con te nel riflesso più profondo delle tue lacrime
per moltiplicare il coraggio, per fasciare il cuore ferito,
nella tempesta è al tuo fianco.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5,7):
misericordia, qualcosa che spezza il cerchio del tempo,
che vale per l’oggi e per il domani.
Una passione in grado di attraversare l’eternità,
quasi il viatico con cui l’uomo, nomade d’amore,
si attrezza per il grande viaggio, per l’ultima frontiera....
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