“Sti musulmani mo’ ci rubano pure il Natale…” ha esclamato un uomo in un bar a Roma, rivolgendosi al giovane barista. Non è una barzelletta, è il segno che l’islamofobia non ha limiti. Per prendersi gioco di chi crede che gli immigrati ci portino via il lavoro e che Daesh, il sedicente Stato islamico, ci abbia rubato la tranquillità, ma soprattutto di chi è convinto che sia sempre colpa dei musulmani, che ci sia l’Islam dietro ogni terrorismo e che i jihadisti uccidano per conquistare il paradiso, quest’anno ci ha pensato il calendario a creare una situazione anomala, quanto significativa e anche provocatoria.
Il Natale musulmano, ossia il Maulid, la festa per la nascita di Muhammad, capita nella stessa notte del nostro Natale: tra il 24 e il 25. Gesù e l’arrasul, ossia il profeta Muhammad, nasceranno nello stesso momento e dunque le due comunità festeggeranno nelle stesse ore. È un evento eccezionale che si verifica dopo 457 anni, quasi mezzo millennio. La notizia ha iniziato a circolare già da qualche settimana e ovviamente non è passata inosservata a chi pensa che “sti musulmani mo’ ci rubano pure il Natale…”!
Il Maulid quest’anno capita due volte. Secondo il calendario musulmano che segue il ciclo lunare, e quindi cambia ogni anno, è già caduto tra il 3 e il 4 gennaio. È uno dei giorni più sacri dell’Islam ed è una festa religiosa importante per i praticanti insieme all’Aid Ilfiter, la festa per la fine del Ramadan che cade nel nono mese del calendario musulmano, e all’Aid Ilidha, la festa del sacrificio che si tiene due mesi e dieci giorni dopo la fine del Ramadan. Questa commemora l’atto di Abramo di sacrificare, per ordine divino, il figlio Ismaele (o Isacco, per i cristiani), un atto sventato all’ultimo minuto con la sostituzione di Ismaele con un agnello.
È bizzarro che mentre la fase storica che viviamo spinge verso la separazione e la sfiducia, il calendario ci porta all’incontro e alla condivisione. Tantissime famiglie composte da persone di diversa provenienza, infatti, quest’anno si ritroveranno a celebrare le due feste insieme. Questa è la realtà dell’Italia di oggi. Un’Italia multietnica dove, in particolare cristiani e musulmani, vivono uno accanto all’altro.
Per chi come me crede che nulla succeda per caso, questa “coincidenza” ci porta un messaggio profondo che spero non passi inosservato. Non abbiamo bisogno di retorica, né di (belle) frasi fatte, come non abbiamo bisogno di paura, ma di azioni (belle), canti d’amore e nuovi pensieri. Pensieri positivi e pregni di fiducia verso gli altri. Auguri a tutti e godetevi questa notte della nascita che porta all’incontro e alla pace.
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