Dov'è Dio nei disastri naturali?
 Il terremoto del Centro Italia ha scatenato molte emozioni ed alcuni purtroppo hanno perso il lume della ragione. Ciò si può capire.... Alcuni si sono scatenati in allusioni a punizioni divine, altri in rivelazioni private che invitano l’Italia alla conversione... Molti sono confusi e altri soffrono maledettamente... E la domanda che in mezzo a questa aggressione angosciante: dove è Dio (se esiste) in questo disastro naturale ...
Quando mi dicevo Ateo era una dei motivi che mi faceva dire di avere ragione ma oggi dopo tanta esperienza di Dio credo che in quei momenti era per rassicurarmi e non ero proprio sicuro al 100% perché davanti a queste domande non é semplice avere una risposta rassicurante. Allora visto che parliamo di Dio gli diamo la Parola e lo lasciamo parlare con la Bibbia.
Parola a Gesù. Nel Vangelo, in una simile catastrofe, Gesù "condona" le vittime del crollo della torre di Siloe, invitando i suoi ascoltatori alla conversione: "quelle 18 persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo". Vangelo di san Luca, capitolo 13, 4.
Si potrebbe tendere a pensare in termini di disastri naturali di mortalità che colpiscono una persona, un gruppo, un paese, dietro una calamità e ciò sarebbe nascondersi dietro una forma di determinismo cosmico del destino contro il quale non possiamo fare nulla . Questo può essere rassicurante e “decolpevolizzante” in un momento di panico e angoscia per le notizie catastrofiche che arrivano, ma Gesù, nel frattempo, non invita al fatalismo, se poi lo chiamiamo disastro "naturale"...!
Piuttosto, Egli ci invita alla conversione. E anche circa quei Galilei, uccisi da Pilato, "Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo". Vangelo di san Luca, capitolo 13, 2-3.
Parlando un giorno di "quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima", dice ancora una volta che nessuno degli eventi più piccoli che influenzano il corso della nostra vita e le nostre storie sfugge al suo controllo. Ma non ci dice che dobbiamo avere paura di un Dio "onnipotente", vendicativo, "inesorabile" o che ci rassegniamo all'inevitabilità di un destino cieco in cui non potremmo fare nulla, ma piuttosto che possiamo pienamente aver fiducia in Lui e possiamo chiamarlo Padre: "Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!"-
Vangelo di Matteo capitolo 10, 29-31.
E anche questo peccato dell'umanità chiamato "originale", che secondo il dogma della Chiesa ci acceca collettivamente e ci fa propendere per il male seppur noi vogliamo seguire Dio o il bene, non é la colpa. Questo è ciò di cui Gesù parla rendendo alla luce il cieco nato: <<"Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?". Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio.>> Vangelo di san Giovanni capitolo 9, 2-3.
In sostanza, l'unica cosa da temere, non è credere nella Misericordia e Bontà infinita di Dio che veramente perdona ogni peccato, ma accusarlo di assenza o di far del male colpendo l'umanità.


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