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Il giglio dal letame
Ci voleva la guerra perché i popoli sentissero il bisogno di solidarizzare
PADRE ANDREA PANONT
Ci voleva la colpa perché l’uomo meritasse il Salvatore.
Ci voleva la morte del fratello perché in famiglia si dimenticassero i torti.
Ci voleva la guerra…perché mia figlia venisse a trovare sua madre.
Ci voleva l’incidente alla mamma perché il cognato medico donasse soccorso.
Ci voleva la guerra perché i partiti trovassero una urgente intesa.
Ci voleva un furto in casa perché Katy rivolgesse la parola ai vicini.
Ci voleva la guerra perché i popoli sentissero il bisogno di solidarizzare.
Ci voleva il pianto della mamma perché Roby credesse al suo amore.
Ci voleva una grave condanna perché Mario fermasse le sue scorribande.
Ci voleva l’ospedale perché Mimmo incontrasse la saggezza.
Ci voleva una diagnosi grave perché Maras stimasse la vita.
Ci voleva la carestia perché Dario imparasse a dividere il pane.
Ci voleva la disperazione perché Mirko ritrovasse la strada di casa.
Ci voleva l’amara sconfitta perché Rino abbassasse la cresta.
Ci voleva l’umiliazione delle ghiande perché Stefy assaporasse il boccone di casa.
Ci voleva l’abbandono degli amici perché Tano cercasse suo padre.
Ci voleva l’abiezione perché Vanni avesse nostalgia del giglio.
Ci voleva il degrado morale perché Rudy godesse il perdono.
Ci voleva la lontananza perché Remo usasse la chiave di casa.
Ci voleva il lezzo del fango perché Nino tornasse al candore.
Ci voleva il fetore del letame perché Nane apprezzasse la rosa.
Ciao da p. Andrea
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