Intonare la giornata
“Pillola quotidiana” di padre Andrea Panont
Ancora assonnato, alle sette del mattino mi reco in refettorio per un caffè. Vi trovo Angelo in partenza per Bruxelles. Preso alla sprovvista cerco di salutarlo…ma il mio è un saluto di persona non del tutto sveglia.
Lui era intento a preparare qualche panino per sè e gli altri due compagni ospitati per la notte in convento. Sarebbero dovuti partire dopo un quarto d’ora, alla guida d’un furgoncino per una dozzina di ore.
Nuovo dell’ambiente mi chiede dove, in quale panetteria vicina, poter trovare del pane fresco. Assonnato, ma educatamente, gli indico una via e un angolo di strada, a un centinaio di metri da noi e me ne vado…
Mi sembrava insoddisfacente la mia indicazione, pur esatta. Ci ripensai: forse, data la loro inesperienza del luogo, è meglio e più giusto andare io a prendere il pane per loro. Ritorno nuovamente in caffetteria e li trovo intenti ai preparativi.
Col desiderio di amare meglio gli ospiti, chiedo di quanto pane abbiano bisogno…Con un sorriso più aperto e rallegrati dalla mia proposta, si guardano tra loro, dicono un numero, poi lo raddoppiano… Per la loro gioia decido io, raddoppiando la loro richiesta: tre chili di panini da imbottire. E sono partito deciso, mettendo da parte tutte le lentezze e gli indugi suggeriti dalla pigrizia mattutina.
Lungo la strada, dialogavo con Gesù: “Grazie d’avermi spinto, anche se gradualmente, a fare un concreto atto d’amore che mi ha svegliato e dato l’intonazione alla mia giornata”.
Nel cuore io ero forse più sazio di loro che partivano con i tre chili di pane fresco, ricevuto in dono.
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