Dare una possibilità al giovane Caino
scelto da Luigi Accattoli
di Claudia Francardi
"AmiCainoAbele" è il nome di un'associazione nata nel 2014
a Grosseto per iniziativa di Claudia Francardi e Irene Sisi:
Claudia è la vedova del carabiniere Antonio Santarelli,
aggredito dal diciottenne Matteo Gorelli a un posto di blocco
e morto nel 2012 dopo un anno di coma;
Irene è la mamma di Matteo, che sta scontando 20 anni
in una comunità di don Mazzi.
«Ho incontrato Irene quando Antonio era ancora vivo:
lei mi ha scritto per chiedermi perdono
e ci siamo subito abbracciate.
Il dolore può aprirti.
Le ho chiesto di portare Matteo a vedere Antonio:
volevo aiutarlo a capire le conseguenze del suo gesto.
Matteo non ebbe il permesso di venire
ma da quel momento iniziammo un percorso
che ci ha portato a fondare l'associazione
con la quale ci proponiamo di aiutare a riconciliarsi le persone
che vivono un dolore simile al nostro.
Nel dicembre del 2012 Matteo è stato condannato all'ergastolo,
pena poi ridotta a 20 anni.
Udendo la parola ergastolo mi sono sentita morire:
Matteo aveva fatto qualcosa di aberrante,
ma non potevo accettare che la società non desse
una possibilità di riscatto a un ragazzo così giovane.
Nel gennaio 2013 Irene mi ha portato dal figlio
ed è stato uno dei giorni più belli della mia vita.
Ricordo di avergli detto che una mano così bella e giovane
poteva avergliela armata solo il diavolo.
Gli ho anche chiesto di stringerci le mani con in mezzo un rosario
in modo che Maria fosse stare tra noi.
Ora quel rosario Matteo lo porta con sé.
Né mio figlio né la mamma di mio marito
hanno accettato la mia scelta,
ma penso che un cristiano debba cercare di seguire
il comandamento del perdono e non penso che Dio
mi abbia punito ma mi abbia affidato un compito».
Ho preso le parole di Claudia da grossetonotizie.com
del 27 settembre 2014,
Toscana Oggi del 12 ottobre 2014,
dalla pagina Facebook dell'Associazione AmiCainoAbele.
Il mio abbraccio a Irene e Claudia donne piene di coraggio.
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