INSIEME
di don Antonio Rizzolo
direttore di Credere
FERMIAMOCI UN MOMENTO
PER NON PERDERE LA NOSTRA ANIMA
Cari amici lettori, come per ogni fine d’anno, è tempo di bilanci.
Prima di tuffarci nel frastuono dei festeggiamenti
della notte di San Silvestro,
è bene sostare almeno un po’ in preghiera e meditazione,
per dare uno sguardo ai giorni che ci stanno alle spalle
e fare un esame di coscienza.
Non si tratta solo di verificare le mancanze,
le inadempienze, i peccati,
ma di rivedere insieme con Dio la nostra vita,
ringraziandolo per i momenti belli e anche perché,
nelle ore più tristi, non ci ha lasciati soli.
Una vera revisione di vita non è altro che
un dialogo franco con noi stessi e con il Signore,
una preghiera sincera,
per comprendere quando siamo rimasti con lui
e quando invece ce ne siamo allontanati.
Vi propongo di riflettere sui dodici mesi
che abbiamo trascorso guidati da papa Francesco,
seguendo alcune parole-chiave desunte dai suoi insegnamenti
e dai suoi gesti: diritti umani, amore,
conversione, speranza, annuncio, pace, dialogo,
Chiesa, cultura, famiglia, creato, Maria.
Ognuno di noi può trovare uno spunto adeguato alla propria vita.
La Vergine Maria, Madre di Dio,
ci sostenga e ci aiuti con la sua intercessione.
Tutti noi, infatti, abbiamo bisogno di fare un esame di coscienza,
per riprendere con coraggio e fiducia
il cammino del nuovo anno
e vivere sempre più la nostra fede
con la gioia che la caratterizza.
Sono rimasto colpito, a questo proposito,
dalle due serate in cui Roberto Benigni
ha spiegato in tv i Dieci Comandamenti.
Certo, alcune cose erano risapute,
altre si potevano presentare meglio,
alcune frecciatine erano giuste, altre meno.
Tuttavia l’attore toscano (comico mi pare troppo riduttivo)
ha saputo toccare le corde del cuore,
ricordando a tutti, al di là della loro fede,
che l’essere umano è qualcosa di più
della dimensione materiale, orizzontale, della vita.
Bellissima l’immagine dell’anima rimasta indietro:
«Il senso del tutto è nel silenzio:
siamo sempre connessi con tutto il mondo,
ma disconnessi con noi stessi.
Siamo andati talmente di corsa con il corpo,
che la nostra anima è rimasta indietro.
Fermiamoci, altrimenti l’anima ce la perdiamo per sempre».
Sì, davvero, fermiamoci,
guardiamo dentro di noi, in silenzio,
parliamo cuore a cuore con quel Dio
che non si presenta come un’entità astratta,
ma come «il Signore, Dio tuo».
Un Dio che ci vuole bene, che ama te, me, ciascuno di noi.
E per questo ci vuole liberi,
ma nello stesso tempo desidera più di ogni cosa
il nostro amore..........
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