Ricordando Gianmaria Testa
«Mi ha sempre colpito sentire parlare di migranti in termini generici, numeri e basta, perché quella moltitudine in cammino è fatta di persone, ognuna con una sua storia, dei sogni, delle speranze, delle paure. I casi della vita, l’essere nati dalla parte sbagliata del mondo, li rendono apparentemente diversi, ma l’umanità è la stessa ovunque, a Aleppo e a Torino, a Kabul e a Amsterdam»
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