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Nudi davanti a Dio




di Ioana Ghilvaciu
Un giorno una parola – commento a Ebrei 4, 13

Dio non vede forse le mie vie? Non conta tutti i miei passi?
Giobbe 31, 4

Non v’è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto
Ebrei 4, 13

Quante volte ci siamo lamentati delle persone attorno a noi perché non ci conoscono abbastanza e ci giudicano secondo la propria percezione? Il nostro desiderio è di avere qualcuno che ci conosca così come siamo veramente e che sia imparziale nei suoi giudizi su di noi e sulle nostre azioni. Sia che siamo deboli o forti, felici o arrabbiati, soddisfatti o depressi, vogliamo che quel qualcuno esista e testimoni chi siamo veramente. Ogni nostro lamento contro le ingiustizie del mondo è un forte grido per il perfetto giudizio di Dio. Questo è quello che cerchiamo insieme a Giobbe quando grida: «Oh, sapessi dove trovarlo! Potessi arrivare fino al suo trono! Esporrei la mia causa davanti a lui, riempirei d’argomenti la mia bocca. Saprei quel che mi risponderebbe, capirei quello che avrebbe da dirmi» (Giobbe 23, 3-5).
La parola vivente di Dio che sa discernere e vede tutto, non è una parola tremenda, ma una parola di guarigione e conforto. Di fronte alle nostre debolezze, errori e mancanze che conosciamo; di fronte ai nostri fallimenti e paure che molte volte proviamo a nascondere ai nostri familiari o amici, e vorremmo farlo anche a Dio, proviamo il conforto, la guarigione, la pace e la gioia quando prendiamo coscienza che Dio ci perdona in Cristo Gesù. E tutto questo avviene solo dopo aver lasciato che la parola di Dio ci pervada e avvolga interamente.
Come sarebbe la nostra vita se ognuno/a di noi al mattino cominciasse la sua giornata con il pensiero: «Dio mi vede» e lo portasse con sé tutto il giorno mentre compie anche una minima azione? Solo accettando nella nostra vita la sovranità di Dio, ogni giorno nuova e rinnovata, avremo la forza di non entrare nel circolo vizioso della paura, dell’ansia, della preoccupazione e degli idoli, ma resteremo volentieri alla sua presenza.

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