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Ci uniamo al dolore di Medici Senza Frontiere per la perdita di amici e colleghi, rimasti vittime del bombardamento di un ospedale ad #Aleppomentre prestavano soccorso a malati e feriti.
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Siria, bombardato ospedale: muore uno degli ultimi pediatri di Aleppo
Almeno 30 morti tra pazienti e medici e un bilancio destinato a salire nella distruzione dell'ospedale di Al Quds di Medici senza frontiera, avvenuta ieri sera, in cui hanno perso la vita medici e pazienti. Colpite anche le vicine abitazioni. "E’ tutto distrutto. Gli ospedali non sono bersagli"
Un ospedale supportato da Msf ad Aleppo è stato bombardato e distrutto ieri sera. Almeno 30 persone tra pazienti e staff sono rimaste uccise, "e ci aspettiamo che il bilancio salirà". E' quanto si legge in una nota dell'associazione umanitaria. "Tra le vittime 3 medici di cui uno degli ultimi pediatri rimasti ad Aleppo. Msf condanna la distruzione dell’ospedale di Al Quds, ben noto a livello locale, che priverà molte persone di cure mediche fondamentali". Alla fine del 2015, un altro ospedale supportato da Msf, quello di Homs, aveva subito un doppio bombardamento. L’attacco causò 7 morti, la parziale distruzione dell’ospedale e 47 pazienti feriti. Oltre all'ospedale di Msf, colpite anche diverse abitazioni: tra le vittime ci sarebbero anche diverse donne e bambini. Su twitter l'associazione scrive: "Nell'ospedale ad Aleppo c'erano pronto soccorso, ambulatorio, terapia intensiva e sala operatoria. Ora è tutto distrutto". "Gli ospedali non sono bersagli".
“Msf condanna nel modo più assoluto questo vergognoso attacco, che colpisce un'altra struttura sanitaria in Siria” ha dichiarato Muskilda Zancada, capomissione di MSF in Siria. “Questo devastante attacco ha distrutto un ospedale vitale per Aleppo, che era anche il principale centro pediatrico dell’area. Dov’è l’indignazione di chi ha il potere e il dovere di fermare questo massacro?”.
La situazione nella città di Aleppo, da tempo sulla linea del fronte del brutale conflitto siriano, era critica anche prima di questo attacco. Circa 250 mila persone si trovano ancora nella città, che ha visto un drammatico aumento di bombardamenti, attacchi e vittime nelle ultime settimane. C’è solo una strada ancora aperta per entrare e uscire dalle aree non controllate dal governo. Se anche questa venisse interrotta, la città sarebbe sotto assedio. Nell’ultima settimana, diverse altre strutture mediche sono state attaccate e distrutte ad Aleppo e cinque soccorritori della Difesa Civile Siriana sono stati uccisi.
Msf dona forniture mediche all’ospedale di Al Quds dal 2012 e ha costruito una stretta collaborazione professionale con il suo staff medico: “A rafforzare questa tragedia si aggiunge la dedizione e l’impegno dello staff di Al Quds, che lavorava in condizioni inimmaginabili, senza mai vacillare, dall’inizio di questo sanguinoso conflitto” continuaZancada di Msf.
L’ospedale, dotato di 34 posti letto, forniva servizi di pronto soccorso, cure ostetriche, terapia intensiva, aveva una sala operatoria, un ambulatorio e un reparto di degenza. Vi lavoravano a tempo pieno 8 medici e 28 infermieri. Era il principale centro pediatrico della zona.
Msf gestisce sei strutture mediche nel nord della Siria e supporta oltre 150 centri sanitari e ospedali in tutto il paese, di cui molti in aree assediate. Diversi ospedali nel nord e nel sud della Siria sono stati bombardati dall’inizio del 2016, tra cui 7 supportati da Msf, dove sono morte almeno 42 persone di cui almeno 16 tra il personale medico.
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