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CORPUS DOMINI, LA FESTA DELLA CONVERSIONE

''Le nostre eucarestie sono eccentriche''
È la Festa del Corpus Domini, ossia la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Ancora meglio, secondo il pensiero di don Tonino Bello, è la Festa della conversione. Già, perché il Servo di Dio esprime chiaramente il bisogno e la necessità di un cambiamento di prassi, e lo dichiara espressamente quando afferma che “le nostre eucarestie sono eccentriche”. Non bastano, cioè, da sole le liturgie. Non servono soltanto le genuflessioni. Sono insufficienti le parole. Occorre il cambio di mentalità, il cambiamento di vita, serve mutare tutti i “meccanismi che abbiamo nel cervello”. Lasciamoci perciò sovrastare da alcuni suoi inquietanti interrogativi. 

«Perché non dire chiaro e tondo che non ci può essere festa del “Corpus Domini”, finché un uomo dorme nel porto sotto il “tabernacolo” di una barca rovesciata, o un altro passa la notte con i figli in un vagone ferroviario?
Perché aver paura di violentare il perbenismo borghese di tanti cristiani, magari disposti a gettare fiori sulla processione eucaristica dalle loro case sfitte, ma non pronti a capire il dramma degli sfrattati?
Perché preoccuparsi di banalizzare il mistero eucaristico se si dice che non può onorare il Sacramento chi presta il denaro a tassi da strozzino? (...)
Purtroppo, l’opulenza appariscente ci fa scorgere facilmente il corpo di Cristo nell’Eucarestia dei nostri altari. Ma ci impedisce di scorgere il corpo di Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria, del bisogno, della sofferenza, della solitudine. (…) Credo che la festa del Corpo e Sangue di Cristo esiga la nostra conversione. Non l’altisonanza delle nostre parole. Né il fasto vuoto delle nostre liturgie».* 


* Fonte: Antonio Bello, Alla finestra la speranza. Lettere di un vescovo, Paoline, Cinisello Balsamo 1988. 

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