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Il cuore disarmato
Non giudicare il prossimo: è il tuo giudizio che fa di lui un nemico. Amalo, perdonalo e ne avrai un amico prezioso
PADRE ANDREA PANONT
Per un periodo ho seguito le vicende in Iraq. Mi sembrava di assistere ad una guerra nella guerra. L’irrequietezza, la partigianeria delle discussioni e delle impazienze le definirei armi ancora più pericolose delle armi chimiche, perché rubano pace ed equilibrio al pensiero umano e cristiano. Tanto da farci smarrire l’obbiettività nel giudicare le cose e gli avvenimenti.
Ieri il mio sguardo ha sfiorato la prima pagina d’un giornale appoggiato sul tavolo di casa. Mi ha incuriosito il titolo d’un articolo: “Errore imperdonabile. Strage di soldati anglo-americani: colpiti dal fuoco amico”.
L’articolista puntava a rilevare la massima confusione che regna in guerra. Tanto da non distinguere più, nella concitazione, se si sta sparando contro alleati o contro nemici.
Poi verso la fine dell’articolo, saggiamente concludeva: Se gli uomini in guerra sapessero che tutti, anglo americani e irakeni, sono alleati, amici e fratelli…capirebbero che non solo è imperdonabile ammazzare un altro uomo, ma farebbero di tutto per fermare questo “omicidio in grande” e deciderebbero di non iniziare più nessuna guerra.
Comprendo meglio l’urgenza del comando di Gesù: non giudicare il prossimo. È il tuo giudizio che fa di lui un nemico. Amalo, perdonalo e ne avrai un amico prezioso. Disarma il cuore per non trovarti con la mano armata di fronte a lui, tuo fratello.
Ciao da p. Andrea
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