“Patire amando è la più pura delle gioie”, la grazia di un figlio straordinario
di Silvio Longobardi
Nel blog di oggi don Silvio, a colloquio con un padre preoccupato per il futuro del suo figlio speciale, invita la comunità ecclesiale a riflettere e a prendersi cura con amore di queste famiglie. Dove c’è la fede, come in quella di Ludovico, la Croce diventa la porta della speranza.
Carissimo don,
in questi giorni meditavo le parole del Vangelo della scorsa domenica e le calavo nella realtà della nostra complessa famiglia. Mi chiedevo cosa sarà dei nostri figli e in particolare di Mario che crescendo potrebbe diventare sempre più ingestibile poiché la sua forza fisica cresce esponenzialmente. Queste mie domande, pur trovando risposta nel Vangelo, mi suscitavano perplessità poiché non riuscivo a soddisfarle del tutto nonostante, e questo è quello che mi faceva stare in ansia maggiormente, stessi facendo un percorso di fede.
Il Signore allora mi ha parlato ancora una volta, ieri nella presentazione della Lettera di Amicizia per la Quaresima 2017 dove, tra le tante cose, si sottolinea che il cammino verso la Risurrezione passa inevitabilmente attraverso la Croce. Nello stesso incontro Anna e Salvatore hanno portato la loro testimonianza di genitori di figli speciali evidenziando che, come diceva Santa Teresina, “patire amando è la più pura delle gioie”.
Per essere veramente consapevoli di ciò, non serve la ragione ma solo un grande atto di Fede, una reale volontà alla CONVERSIONE a cui siamo chiamati principalmente in questi giorni. Quando la ragione prende il sopravvento sulla Fede, allora bisogna chiedere allo Spirito Santo di rafforzarla, altrimenti restiamo senza AMORE.
TI saluto in Cristo don e a presto
Ludovico
Carissimo Ludovico,
la tua è una lettera speciale, come speciale è il figlio che il buon Dio ha affidato alle tue cure. Ogni papà e ogni mamma s’interrogano sul futuro dei suoi figli ma le tue preoccupazioni sono ancora più fondate di quelle, pur legittime, che rendono apprensivi gli altri genitori. La comunità ecclesiale fa troppo poco per voi, anzi a volte vi dimentica e vi lascia soli con le vostre inquietudini. Tu hai ricevuto il dono della fede ma tanti altri genitori sentono e vivono la disabilità dei figli come un peso che diventa sempre più insopportabile. Per carità, vogliono bene ai figli e sono pronti a tutto per loro ma … ad un certo punto crollano, come Gesù lungo il cammino che conduce al Calvario. La croce è troppo pesante!
Tante volte anch’io mi sono chiesto cosa possiamo offrire ai genitori che vivono con figli straordinari, come possiamo alleviare il loro peso, come possiamo accompagnarli lungo il cammino della vita. Non ho trovato risposte. Ma forse la risposta siete proprio voi, voi che vivete in prima persona questa ferita, voi che guardate al futuro dei figli con un’inquietudine ben giustificata. Solo voi potete dare una risposta degna di essere ascoltata, la vostra parola è avvalorata dall’esperienza personale, è la parola di chi vive il problema in prima persona, di chi porta la croce. Per questo la testimonianza di Anna e Salvatore ti ha colpito, loro non parlano per sentito dire ma offrono la loro esperienza, non nascondono le paure ma annunciano che la fede è capace di rivestire tutto con il manto della speranza. Chi non crede non è capace di togliere il dolore ma soffoca la speranza e perciò costringe alla resa o alla fuga. Noi invece crediamo e sappiamo che la vita ha un valore che non possiamo pretendere di misurare con i criteri del benessere.
La liturgia quaresimale oggi ci conduce sul Tabor e c’immerge nella luce. Abbiamo proprio bisogno di gustare la luce di Dio per affrontare la fatica della vita. Prego per voi, caro amico, non è poca cosa per chi crede nella potenza di Dio. Grazie per la tua condivisione. Restiamo uniti nel Signore
Don Silvio
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