Tu ci dici, Gesù,
ci sembra veramente paradossale.
Eppure duemila anni di cristianesimo
costituiscono la prova irrefutabile
di quanto siano vere le tue parole.
Quanti uomini e quante donne
hanno speso la loro vita per te,
per portare dovunque il tuo Vangelo:
in terre lontane, tra popoli sconosciuti,
ma anche nei luoghi di lavoro,
nelle fabbriche e nelle amministrazioni,
nel commercio e nelle scuole,
nei tribunali e nelle botteghe artigianali.
Non si sono sottratti a sacrifici di ogni genere,
a privazioni e a rischi, a malattie e penuria,
ma anche all'isolamento, alla calunnia.
Ora la loro esistenza povera e mite
ci appare luminosa e perfettamente riuscita:
te l’hanno donata interamente
e tu l’hai colmata di saggezza e di gioia.
Quanti uomini e quante donne
non sono ricorsi al classico “Tengo famiglia”,
ma hanno risposto prendendo la propria croce
e spesso hanno pagato di persona,
lasciando soli il proprio coniuge e i propri figli.
Passavano per degli ingenui,
o addirittura per esaltati,
incapaci di comprendere le regole di un gioco
in cui chi ha ragione è sempre il più forte,
in cui si difende la propria vita
con l’acquiescenza e l’omertà.
Eppure oggi ai nostri occhi il loro martirio
è segno vivo di un mondo nuovo,
quello che tu ci donerai.
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