Girasoli di tutto il mondo, voltatevi!
di don Marco Pozza
La storia di Giovanni è ai titoli di coda:
«Dopo che Giovanni fu arrestato».
Il momento è sfavorevole, la situazione è delicata,
gli avvenimenti dell'ultima ora danno come assai rischioso
azzardarsi in un'altra profezia:
le sbarre della galera annunciano che le tenebre
hanno scelto da che parte stare.
Dalla loro.
Lui è un Camminatore
(liturgia della III^ domenica del Tempo Ordinario).
Un giorno – dategli il tempo per qualche miracolo
e per altrettante parche parole -
quando L'incroceranno si faranno da parte:
il mondo intero si fa da parte quando incontra un uomo
che sa dove andare.
Nel frattempo, il Camminatore fa
quello che meglio Gli riesce di fare: cammina.
Da Nazareth – terra di Madre e di annunciazioni – a Betsaida,
terra di stupori e di nasi rimasti all'insù.
Tra le due sponde, i soliti passi che annunciano le solite parole:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo».
Tutto qui, semplicemente scarno, al netto delle allusioni.
Il tempo è compiuto: ciò che da millenni s'era promesso,
oggi è realizzato.
Eccolo, guardalo, toccalo.
Il tempo è compiuto ma il Regno è vicino:
ad un passo, non ancora dentro, a disposizione.
Da vicino a dentro è lo spazio della decisione,
della conversione, del cambiamento.
Lo dice Lui, il Camminatore Ramingo: «Convertitevi».
E' il verbo dell'inversione di marcia, quella “a u”:
netta, secca, decisa.
Si inverte il cammino, si rigira il volante,
si torna dall'altra parte: sempre all'opposto,
dalla parte di Dio.
“Convertitevi”, ovverosia “giratevi!”: guardatemi,
accettate d'essere guardati,
lasciatevi guardare.
Il segreto magnanimo dei girasoli,
fiori d'altissimo indice evangelico pur senza mai essere citati:
loro sanno sempre da che parte voltarsi.
E io l'invidio per questo:
“Giratevi e credete a questo sguardo”.
Parola di Dio,
Maestro di gigli,
di passeri
e di girasoli.
- Questa è buffa! - disse sottovoce Courfeyrac a Jean Prouvaire.
Era una cosa seria,
infatti. Marius si trovava in quella prima ora violenta e incantevole,
che è il principio delle grandi passioni.
Uno sguardo aveva prodotto tutto questo.
Quando la mina è carica, quando l'incendio è pronto,
nulla è più semplice.
Uno sguardo è una scintilla.
Era fatta. Marius amava una donna.
Il suo destino entrava nell'ignoto.
(V. Hugo, I miserabili)
Parte col rischio addosso:
l'amico Battista è ai ferri corti, è dietro i ferri.
La galera è un presagio funesto,
un'intimidazione anche per il Nazareno.
Eppure Lui parte:
ha visto i titoli di coda della storia dell'amico precursore
e rilancia la sfida.
Per un nuovo inizio, nel nome di don Chisciotte:
«Cambiare il mondo, amico Sancho, non è utopia, non è follia:
è semplicemente giustizia».
Parte in svantaggio, da Cafarnao:
terra di pochi pescatori e di mare infingardo.
Da ciò che è poco più di niente:
che eroe sarebbe altrimenti?
Parte camminando e chiamando: «Vide Simone e Andrea (…)
Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini».
Li fissò e se ne innamorò.
Li conquistò: da quel giorno ogni sequela nascerà da uno sguardo.
Lasciarsi guardare sarà come
entrare nel mirino della felicità, sempre:
anche col mare in tempesta, anche col gallo che canta,
anche da sotto la Croce.
Voltatevi, girasoli: sta passando la salvezza.
Potenza di una bellezza che avrebbe fatto arrossire Petrarca
e inginocchiare l'Alighieri poeta:
«Subito lasciarono le reti e lo seguirono».
Inversione di marcia e via: su altre direzioni.
Sempre col vecchio mestiere di pescatori cucito addosso:
a cambiare sarà solo la destinazione d'uso di quelle reti.
Pescare pesci è troppo scontato:
lo fanno già in tanti a Cafarnao.
Pescare uomini sarà troppo rischioso:
uno ci ha appena provato a Cafarnao e ha fatto bottino pieno.
Basterà pescare con lo sguardo:
per chi ha mira, basterà sempre un colpo solo.
Non uno in più.
Erode, lo spaccalegna di Palestina,
Lo volle ammazzare:
ordinò lo sterminio di tutti i bambini della sua età
per essere sicuro di vincere.
Gliene scappò solo Uno:
ne basterà uno, come ai tempi di Mosè,
per mettere a soqquadro un impero d'arroganza.
Erode sgozzerà come un capretto il Battista: q
uella storia deve finire.
Col Battista in carcere, invece,
un Altro parte ad annunciare la stessa storia.
Quella che un tempo infastidiva i potenti
e oggi mette ansia ai rimanenti:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo».
Cioè – con buona pace di Erode,
del quale è rimasta polvere e memoria –
Dio non tornerà mai sui suoi passi.
Lui, e coloro che da Lui si lasceranno sedurre il cuore:
se il tempo è compiuto,
tanto vale fare di tutto perchè il Regno da vicino divenga interno.
Ne vedremo delle belle:
da ambo le parti............
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