"......Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone,
uomo giusto e pio...." Luca 2,22....)
Non sono molti coloro che accolgono Dio:
Maria, il suo amato sposo, i pastori, i magi...
E un personaggio sconosciuto ai più:
Simeone. Simeone è anziano e sconfortato,
ha vissuto a Gerusalemme e ha visto ricostruire il tempio,
innalzare le imponenti mura, decorarne gli esterni,
e lo ha visto poi riempirsi di pellegrini.
Un tempio tornato al suo antico splendore,
con la classe sacerdotale e la rinascita di una città che,
però, non è stata accompagnata in ugual misura
dalla crescita della fede.
È sconfortato, Simeone, come spesso
sono le persone anziane un po' deluse dalla vita.
Eppure sale al tempio, ancora una volta,
ha fiducia, aspetta ancora, nonostante la sua età avanzata.
E fa bene.
Li vede.
Quanti li hanno incrociati?
Una coppia di paesani, smarriti nei grandi corridoi
del tempio brulicante di gente:
la madre stringe un neonato avvolto in un manto,
lo sposo porta due colombe da offrire in sacrificio,
l'offerta dei poveri.
Molti li guardano, uno solo li vede,
Simeone.
E capisce.
Che folle, la logica di Dio! Che folle!
Sorride, ora, Simeone,
mentre prende il bambino davanti ai due genitori smarriti.
Ecco la luce.
Non il tempio,
non i cruenti sacrifici,
ecco la luce.
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