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I giovani e la fede in Cristo
Paolo Ramonda
“Il cuore dei giovani batte per Cristo”, diceva don Oreste Benzi. E qui in Polonia, durante la Giornata Mondiale della Gioventù, da tutto il mondo con le bandiere di tutte le nazioni rappresentate è esplosa la festa intorno a Cristo vero amico dei giovani, speranza dell’umanità e l’unico capace di attirare a sé con scelte impegnative e coinvolgenti il futuro delle nuove generazioni.
I giovani hanno bisogno di Cristo e di una comunità, una Chiesa che testimoni con la vita la sua scelta fondamentale per la giustizia, la verità, la solidarietà, la condivisione, operando affinché tutti abbiano una famiglia in cui crescere, una casa in cui abitare dignitosamente, una scuola dove poter conoscere la bellezza delle relazioni umane e sociali, la possibilità di curarsi, una giusta redistribuzione dei beni della terra, l’attenzione al creato come luogo dove tutti possono abitare e godere delle meraviglie della natura.
“Il Signore vi invita a diventare protagonisti nel servizio; vuole fare di voi una risposta concreta ai bisogni e alle sofferenze dell’umanità; vuole che siate un segno del suo amore misericordioso per il nostro tempo. Egli vi indica la dell’impegno personale e del sacrificio di voi stessi: è la via della croce. La via della croce è la via della felicità di seguire sempre Cristo fino in fondo”. Sono le parole che Papa Francesco ha rivolto ai giovani che a migliaia sono accorsi a Cracovia per gridare al mondo la loro fede.
Quei giovani che spesso sono considerati un problema, ma in realtà sono una risorsa, sono la meraviglia di Dio in questo mondo troppe volte grigio e stanco delle sue contraddizioni. Vogliono vivere la loro originalità e creatività in un popolo, in una comunità di vita dove la professione, lo studio, l’impegno sociale e politico non sia fine a se stesso ma parte di un movimento di mondi vitali nuovi. Ma soprattutto dove i poveri sono protagonisti e considerati i compagni di viaggio.
Il metodo educativo della sobrietà, dell’essenzialità, della frugalità del coraggio accompagnato dalla scomodità fa breccia nel cuore di tanti giovani che si riscoprono prodigio e pieni di meraviglia dopo un’esperienza di fraternità gioiosa. E’ una strada scomoda, in salita, che però riempie di gioia e di significato, oggi carenti nel mondo giovanile per la superficialità delle proposte che i mass media generalmente trasmettono.
“Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo!” diceva San Giovanni Paolo II. La Chiesa è compagna di viaggio, fedele al messaggio di Cristo, rivoluzionaria nella continuità, aperta ai movimenti e alle nuove comunità primavera dello Spirito Santo nel mondo contemporaneo. Un popolo non violento, assetato di giustizia, di verità, aperto a scelte coraggiose per stare a fianco dei più poveri.
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