Il futuro di pace comincia oggi

I volontari di Operazione Colomba si sono ritrovati a Sasso Marconi (BO)

di Laura Milani
Il weekend del 23 e 24 luglio si è svolto a Scopeto (Sasso Marconi, BO) l'annuale Colombaraduno, momento per ritrovarsi, conoscersi, condividere per i volontari di Operazione Colomba e tutti gli interessati ai temi trattati.Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, è presente con volontari 24 ore su 24 oggi in Palestina ed Israele, in Colombia, in Albania, nei campi profughi siriani in Libano.
Il Colombaraduno è sempre un momento attento alle presenze all'estero come a temi riguardanti il contesto italiano. In cerchio, nelle modalità di dialogo e condivisione che ci accompagnano in ogni contesto, abbiamo affrontato il tema delle migrazioni. Ad aprire e moderare il dibattito Laila Simoncelli, avvocato esperta di diritti umani e membro di comunità, che ci invita a non abbandonare le modalità della Colomba nel suo essere balsamo per le ferite aperte in intere comunità dalla violenza di guerre e conflitti. Laila ci guida a dare spazio ad un'altra presenza, quella in Italia di chi si trova in prima linea nelle strategie d'accoglienza messe in atto nelle città e di chi si trova volontariamente a condividere e monitorare la quotidianità nei luoghi di frontiera sempre più chiusi a chi vuole attraversarli. Ascoltare storie vissute da operatori presenti nel settore, da volontari ma anche da migranti costretti a cercare rifugio in Italia stimola domande e condivisione di opinioni nei presenti, apertura alla costruzione di un pensiero riguardo una realtà importante e costringente.
La mattina della domenica ci spostiamo di centinaia di chilometri per ascoltare gli ultimi sviluppi e le prospettive future nelle presenze di Operazione Colomba, voci portateci dai referenti dei progetti presenti in Italia ma anche dai volontari sul posto in collegamento web.
In seguito a tre attentati contro i suoi civili tra giugno e luglio, il governo israeliano ha adottato sui Palestinesi una politica di “punizioni collettive” che si è tradotta nella revoca dei permessi concessi per pregare nella Città Sacra di Gerusalemme e nella chiusura totale degli accessi alla città di Yatta. Isolare Yatta significa privare più di centomila palestinesi, provenienti dalle comunità vicine in cui è presente da 12 anni Operazione Colomba, della possibilità di accedere ad ospedali, scuole e servizi. Sempre più efficaci i viaggi esplorativi effettuati nel nord della Palestina al fine di conoscere ed accompagnare anche quelle comunità rurali sotto occupazione israeliana, nel sogno di aprire un giorno un'ulteriore presenza di protezione e condivisione.
Dalla Colombia una riflessione sugli ultimi avvenimenti. Il 23 giugno è stato firmato il terzo punto degli Accordi di Pace, in corso all'Avana dal 2012 tra le FARC e il Governo colombiano, relativo al cessate il fuoco bilaterale e definitivo. Un passo storico e importante verso la firma definitiva degli accordi che, quando sarà siglata, comporterà l'entrata in vigore effettiva di tutti i punti stabiliti nell'agenda. Ma tanti, troppi, sono ancora i dubbi e i timori che restano su questi Accordi di Pace che, secondo alcuni ottimisti, dovrebbero portare alla fine delconflitto più lungo dell'America Latina. Dubbi soprattutto su come verranno applicati gli accordi raggiunti, ma anche su come sarà possibile parlare per la Colombia di pace e post conflitto, se gli altri gruppi guerriglieri attivi in Colombia, oltre alle Farc, non sono stati inclusi al tavolo delle trattative, e lo stato non si decide ad affrontare una volta per tutte, in maniera seria, il problema del paramilitarismo. Uno dei rischi maggiori sarà che i territori, e gli spazi di illegalità, lasciati liberi dalle FARC vengano immediatamente presi e occupati da altri attori armati e per la popolazione civile poco o nulla cambierà. Se non che lo Stato, potendo sbandierare di fronte alla comunità internazionale la fine del conflitto, avrà più occasioni per fare affari con le multinazionali e le imprese straniere e promuovere il turismo in Colombia.
Dal Libano giungono racconti di una paura in aumento: episodi terroristici hanno avuto ripercussioni soprattutto sui siriani che vivono nei campi profughi e che sono stati oggetto di arresti da parte dell'esercito libanese. Sono anche aumentati i controlli da parte delle forze dell'ordine, limitando ulteriormente la libertà di movimento dei rifugiati. Tra le attività dei volontari di Operazione Colomba c'è stato dunque anche un lavoro di raccolta delle testimonianze di coloro che hanno subito ingiustizie nell'ambito di queste azioni.

I volontari in Albania sono impegnati nell'annuale campo estivo che ha luogo nella regione montuosa di Tropoja, teatro di diversi episodi di vendetta di sangue. Il gruppo di volontari impegnati nella 5° edizione del campo vede quest'anno diversi albanesi insieme alle colombe. Il campo estivo è un importante evento di coinvolgimento di donne, uomini, adolescenti e bambini dei villaggi circostanti in attività ludico-ricreative contenenti riflessioni sul tema della Pace e della Riconciliazione. Contemporaneamente, i volontari di Operazione Colomba hanno la possibilità di far visita alle famiglie vittime del fenomeno delle vendette di sangue, presenti nell'area. Anche quest'anno il campo vede la presenza di Padre Gianfranco, missionario della Consolata, esperto nei percorsi di perdono e superamento della rabbia.
Di grande valore al Colombaraduno i momenti informali di relazione, divertimento, scambio per i volontari sugli ultimi periodi trascorsi nei progetti e conoscenza per chi ancora deve partire. Il ritrovo annuale è inoltre occasione per ricordarci l'importanza di continuare a farci portavoce delle storie che condividiamo all'estero e portare sempre più persone in Italia a farsi ascoltatori attivi e coinvolti per un futuro di pace e risoluzione nonviolenta dei conflitti.
Dalla casetta sulla collina di Scopeto partono due inviti: il weekend di meditazione e spiritualità che si svolgerà proprio lì in ottobre, occasione per nutrire il nostro cammino di nonviolenza, e la formazione per i volontari di breve periodo che vorrebbero dare disponibilità per la prima volta, che si svolgerà in settembre a Rimini.
Per saperne di più: www.operazionecolomba.it


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