Una cazzata qualsiasi
Non ho voglia di scrivere e neanche di denunciare, nessuna di urlare e nemmeno di protestare.
Non voglio utilizzare il bambino di Aleppo per dire che siamo ipocriti sino al midollo, che parliamo di democrazia e pace ed uccidiamo innocenti ogni giorno, perché è un fatto risaputo, che tutti noi conosciamo, che dovrebbe costringere il nostro deretano a staccarsi dalla propria sedia ed uscire in strada ad urlare lo sdegno, l’odio, il ribrezzo per chi commette questi atti, chiunque sia, anche un nostro “difensore della democrazia”.
Non voglio ripetere inutilmente che questo sistema di morte porta solo la morte…e tanti soldi a chi ci racconta che la morte vuole sconfiggere, né mi sento di denunciare l’inciviltà di chi ci comanda, di chi decide che milioni di persone, e di bambini, debbano morire di fame o di inquinamento, per fare piene le tasche dei soliti pochi e poi venirci a raccontare, nelle tv in loro possesso, che tutto questo lo fanno per il progresso.
Non voglio ancora una volta schierarmi dalla parte di chi fugge dalle nostre bombe, dal nostro assassinio delle loro libertà e del loro futuro, perché i tanti “Salvini”, che gironzolano nel nostro paese, sono certi che a rubargli la vita sia chi la vita l’ha già persa e cerca solo di trovarne uno scampolo per ricominciare…e non ce la fanno proprio, neanche per un attimo, a pensare ed a ragionare.
Non voglio più urlare la mia rabbia contro chi ruba e chi si corrompe, contro chi ha reso il nostro mondo una fogna dove ratti, addestrati dai loro comandamenti, uccidono nel nome del niente che questo sistema rappresenta e che alimenta con la sua arroganza e la sua fame di sangue.
E’ come sparare una cazzata qualsiasi raccontarci che siamo capaci di intenerirci per quel viso di bimbo dentro l’ambulanza, che ci indigniamo per quelle bombe che uccidono migliaia di civili, quando non siamo in grado, neanche nel nostro piccolo, di difendere il nostro senso di democrazia e libertà, che abbiamo ormai sottomesso ai nostri quotidiani interessi, piccoli, infinitesimali e servi di quelli che ci tolgono tutto.
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