Genitori, fate i veri Genitori: insegnate la resilienza ai vostri figli. Ve lo chiede una maestra
Partiamo dal primo quesito: CHE COS’È LA RESILIENZA?
È, in breve, la capacità di reagire alle difficoltà e alle sfide della vita, trasformandole in opportunità e andando avanti nonostante le delusioni e le frustrazioni. Si tratta di una risorsa indispensabile, insieme all’autostima, per crescere affrontando la vita a testa alta. Una persona dotata di resilienza è una persona più serena.
COME INSEGNARE LA RESILIENZA AI PROPRI FIGLI?
Proverò di seguito ad analizzare alcune situazioni che si possono presentare nella vita quotidiana e che richiedono l’uso di questa famosa resilienza:
Situazione 1: Quando vostro/a figlio/a vi chiede di potersi cimentare in un compito, lasciatelo tentare (ovviamente se non mette in gioco la sua sicurezza fisica). Anche se vi sembrerà troppo complesso rispetto alle sue abilità, dategli libertà. Potrebbe stupirvi! Se così non fosse avrà imparato un nuovo modo di non riuscire a fare una cosa, gliene restano sempre altri 99 per imparare a farla bene.
Situazione 2: Insegnate a vostro/a figlio/a ad aspettare. Insegnategli che non tutto arriva pronto per essere mangiato o non tutto può essere comprato subito. Spiegategli perché non è possibile fare quella cosa in quel dato momento (non valgono le spiegazioni che sento spesso “perché lo dico io”, quelle non sono spiegazioni). Vero, le prime volte si ribellerà, potrà lamentarsi ma ricordatevi che nella vita on avrà tutto e subito. Non è meglio insegnargli fin da subito che ciò che ha arriva grazie al sacrificio e all’impegno, piuttosto che farlo vivere in una gabbia dorata fino a quando non dovrà sbatterci il muso da solo?
Situazione 3: Valutate le richieste di vostro figlio. Se vi chiede un giocattolo o un capo di abbigliamento o un taglio di capelli solo perché va di moda e ce l’hanno tutti i suoi amici… bè queste non sono buone motivazioni per accontentarlo. Insegnategli a rendersi diverso dalla massa, a ragionare con la sua testa, a volere quel cappello o quella maglia perché gli piace e non perché altrimenti i suoi amici lo prendono in giro.
Situazione 4: Incontro sempre più spesso genitori che tentano a tutti i costi di proteggere i loro figli da tutti i problemi che potrebbero incontrare nella vita. È giusto e legittimo che un genitore protegga la propria prole. Ma è giusto che anche i figli sbaglino. Non potrete esserci per sempre ed evitare sempre gli scivoloni. Gli errori e le cadute servono a crescere, servono a rialzarsi più forti e determinati di prima. Non è tenendolo chiuso dentro una bolla di vetro che gli impedirete di soffrire. Insegnateli piuttosto ad affrontare gli ostacoli! Resistete al forte impulso di correre ad aiutarlo appena lo vedete in difficoltà: lasciatelo tentare. Le grandi teorie sono state create partendo da tentativi per errori! Lasciategli vivere le proprie emozioni, che se si rivelano particolarmente forti e dolorose. Non sminuite mai i suoi sentimenti, siate il loro porto sicuro ma senza mai sostituirvi a loro.
Situazione 5: Cercate di attuare voi per primi un atteggiamento di reale interesse verso il mondo di vostro figlio e il suo andamento scolastico. Ricordatevi che la scuola non deve essere per forza noiosa e se voi lo aiuterete a mantenere sempre un atteggiamento positivo orientato al potenziamento delle sue abilità, questo lo aiuterà a mantenerlo anche in futuro in altre occasioni.
Ssituazione 6: L’uso , o meglio, l’abuso di merende e di giochi elettronici. Insegnate a vostro figlio a rispettare delle poche e semplici regole: come ad esempio “puoi mangiare solo uno snack al pomeriggio e non a ridosso di cena” oppure “ puoi giocare ai videogiochi solo dopo che hai finito i compiti e non per più di 15 minuti”. Insegnategli ad autoregolarsi nell’uso di questi strumenti per far si che non diventino un abuso e non siano loro a governare la sua vita.
Situazione 7: Insegnate a vostro figlio a rispettare gli altri e il loro turno di parola. È vero che i più piccoli vengono considerati molto più frequentemente degli adulti ma cercate di insegnarli che anche gli altri hanno diritto di parlare con voi e lui non ha la priorità esclusiva. Dovrà aspettare il suo turno come tutti gli altri.
Situazione 8: Insegnate già da subito ai vostri figli a prendersi cura dei propri oggetti fin da piccoli. Pretendete che vostro figlio si prenda le sue piccole e grandi responsabilità e svolga i suoi doveri, commisurati all’età ( rifare il letto, dar da mangiare agli animali domestici, portarli fuori, lavarsi i denti e prepararsi per andare a dormire).
La cosa più importante, che ho già accennato poco sopra, è la necessità di stabilire delle regole insieme, poche ma chiare e ben definite. Regole che dovranno essere rispettate, anche se vostro figlio per corrompervi si metterà a fare quello sguardo da cucciolo che tanto amate. Stabilite insieme delle mancanze a cui andrà incontro se infrangerà le regole di casa (per esempio saltare una lezione di nuoto, non usare la playstation…).
Premiate, moderatamente e non apertamente, i periodi nei quali si comporta secondo i principi da stabiliti (il premio non deve sempre essere qualcosa di materiale,anzi. Un’uscita insieme, la condivisione di una esperienza valgono molto di più di qualche oggetto e hanno un valore formativo molto più significativo). Naturalmente le situazioni qui descritte sono solo alcune di quelle che potrebbero capitarvi.
Ogni bambino è unico e speciale. Ognuno di loro avrà bisogno di diversi strumenti uniti a diversi tempi per imparare ad affrontare in modo efficace la vita e le sue sfide. Trovare un equilibrio tra il proteggerlo dai problemi e il renderlo autonomo è la sfida che si prospetta ad ognuno di voi.
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