I barbagianni e un Dio-spremuto
- don Marco Pozza
Non era nato burocrate: era un ragazzo vivace d'indole e d'ingegno, discendente diretto di buonissimi maestri dell'epoca. Maestri d'epoca. Il suo punto forte era la filosofia, uno dei passatempi per gente nata nel crinale di un'epoca nella quale la vera saggezza stava per diventare follia, follia cristiana e ardita. Non era nato burocrate, Pilato, lo era divenuto nel tempo: sempre meno poesia a scapito di una sempre maggior prosa. Non la poesia di chi usa le parole per un puro gioco di suoni, bensì la poesia di chi con le parole crea. Crea dal nulla il tutto: Il Nulla e Qualcuno. Amministrare la città in un paese di fanatici e di superbi è un affaraccio da sudarci sette camice: lo si intuisce ben presto che senza compromessi non si governa, che senza interesse alcuno è faticosissimo sedere in uno scranno di potere, qualunque esso sia, anche quello religioso. I barbagianni conducono Gesù da lui, immagine del potere di Roma: quel Ramingo dice d'essere immagine di un potere che non è di questo mondo. Lo strattonano fin dentro le sue stanze perchè lo giudichi, lo processi, lo dia in pasto alla folla.
Non è stupido Pilato. Quando L'incontra, in Lui intravede di tutto un po', eccetto che la Nullità: è fermo nel guardarlo, non si scompone più di tanto, è di bell'aspetto, mite e affabile, per nulla intimorito da quel regno di cartapesta del quale Pilato dice d'essere rappresentante ed esecutore di mandanti, organizzati e firmati altrove. Pur irridendolo, Gli tributa l'onore stesso della regalità: «Sei tu il Re dei Giudei?» (liturgia della XXXIV^ domenica del tempo ordinario)
La testimonianza, per l'appunto: la folle capacità di morire per vincere, di lasciarsi ardere pur di pronunciare il Suo nome, d'accettare che il mondo vada per la sua strada e loro dall'altra. In direzione opposta, nella direzione del Cielo. Un Dio torchiato, come un'oliva d'autunno: spossato, vinto, irriso. Ancor di più: crocifisso. Sotto gli occhi stupiti di un procuratore imbarazzato dalla precisione d'intenti di un Re-non-più-re, di un potente forte della sua sola presenza, di un Dio fattosi uomo per riportare gli uomini a Dio: «L'intelligenza esamina i materiali ma solo lo spirito vede la nave. E se io ho fondato la nave, essi mi presteranno le loro intelligenze per rivestire, scolpire, consolidare, dimostrare il volto che avrò creato» (A. de Saint-Exupéry).
Quando s'affaccerà dal balcone per mostrarlo alla folla, Pilato non troverà di meglio che dire di Lui Ecce homo!Nessun'altra affermazione la supererà mai più in bellezza, densità e verità. Era Uomo tutto d'un pezzo, mica facile da riconoscere per omuncoli di legge come Pilato.
Anche per quelli era venuto.
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