Le colpe dell’uomo moderno

Credo che la vita presenti all’essere umano una infinità di segni, sia egli credente oppure no. L’uomo è un essere di una perfezione imbarazzante. È oltremodo interessante, anche per un profano, ascoltare una lezione di anatomia o di citologia. A me sembra impossibile che uno studioso possa essere ateo, ovvero possa vedere nell’universo e nella stessa umanità un insieme di causalità.
L’uomo moderno ha compiuto invenzioni straordinarie in questi ultimi decenni e forse questa sua conoscenza gli sta creando una corazza che vorrebbe preservarlo da sofferenze, paure e incertezze. Eppure egli è così potente da pensare di poter sostituire il suo io a Dio. Riconosce tutta la sua fragilità solo nella malattia, anche piccola e solo nella sofferenza o nella disgrazia.

Basta un raffreddore, una bronchite e quell’io fatto di superbia e di egocentrismo è costretto a togliersi la maschera. Solo quando soffriamo siamo in grado di comprendere appieno la nostra umanità. Ed è allora che cerchiamo disperatamente una ragione nella sofferenza, nelle ansie, nelle oscurità della vita.
Noi cristiani abbiamo il dono della Fede. Noi crediamo che nella Croce, che ci viene assegnata dalle difficoltà della vita, troviamo una forma di redenzione al nostro essere infinitamente poveri davanti all’immenso Creato.
Ma chi non crede, chi non ha il dono della Fede, cosa può leggere in un camion che piomba a 100 km all’ora su una folla festante o in un cavalcavia che cade o in una slavina che improvvisamente seppellisce tante esistenze, tante speranze, tanti sogni? Cosa può leggere l’uomo nei terremoti o nei maremoti che spazzano via intere comunità?!
Ma è da chiedersi: è solo la natura che può essere terribile o è l’uomo che troppe volte ha voluto sfidarne le leggi costruendo paesi sulle rive del mare o alberghi sotto i monti, ben conoscendo i possibili rischi, solamente rincorrendo le leggi della economia? Perché se costruisci un albergo sotto una montagna è possibile che venga colpito da una valanga così come se alzi un ponte, mentre le persone vi passano sotto, è inevitabile che se le strutture cedano e si verifichino incidenti.
Eppure in queste tragedie che siamo costretti ad assistere ad ogni ora, ogni giorno, in Tv, forse dovremmo pensare a quanto di grande ci è stato donato e quanto di questo bene abbiamo sperperato e stiamo sperperando, violando troppo spesso le leggi della natura e del creato.
Dovremmo riflettere su come dover costruire le nostre città, i nostri paesi, le nostre case. Dovremmo evitare di sfidare le forze della natura perché il vero grande dono fatto all’uomo è la vita e noi dovremmo rispettare la vita, la nostra e quella degli altri.
La vita è un miracolo. Affrontiamola come tale. Sapendo che in fondo ci è stata data solo in prestito.

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